Il dirigente scolastico: “Voglio un liceo più aperto e interattivo”

Con queste parole Luisella Macchi ha commentato la collaborazione con il MIT, che ha portato lezioni di chimica e fisica in inglese nelle aule di viale dei Tigli

«Una scuola che non si apre alle iniziative e agli stimoli dall’esterno finisce per morire di asfissia». Con questo slogan la dirigente scolastica del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Gallarate, Luisella Macchi, apre il discorso riguardante l’iniziativa del MIT.

È già il secondo anno che la scuola propone lezioni di fisica e chimica, guidate da studentesse americane che frequentano l’ università a Boston, e vengono ospitate in Italia da famiglie di studenti o da professori del liceo.

È molto importante creare occasioni di interscambio con le scuole straniere, sostiene la dirigente scolastica. Il modello americano, più interattivo e meno "frontale" può essere uno spunto anche per i docenti italiani, ma senza rivoluzioni:  «Il metodo di studio e l’impianto culturale italiani sono diversi», spiega il dirigente scolastico, «Dobbiamo prendere ciò che ci può essere utile. Bisogna mantenere il pensiero logico deduttivo, tipico del nostro metodo, ma si dovrebbe avere anche l’occasione di mettere in pratica nei laboratori ciò che si acquisisce fra i banchi».

Anche lo stesso Liceo di Gallarate ha potenziato fortemente il numero di ore in laboratorio; in particolare per le classi prime l’ utilizzo del laboratorio è rigoroso, quotidiano e sistematico. In media il numero di ore passate in laboratorio è raddoppiato negli ultimi cinque anni. «Un sistema più interattivo può aiutarci a valorizzare tutti quegli studenti con rendimenti medi, quelli su cui ci stiamo concentrando di più e che costituiscono il 50% dei nostri alluni».

Nel frattempo la ventata d’aria fresca portata dalle studentesse del MIT è piaciuta, e il dirigente scolastico spera di ripetere l’esperienza: «Dipendiamo dai finanziamenti – afferma – è necessario infatti assicurare agli studenti madrelingua vitto e alloggio. In ogni caso ne vale la pena, quindi sosterrò progetti di questo tipo anche in futuro».

Il Liceo in questi ultimi anni ha deciso di intraprendere altre iniziative legate anche all’apprendimento della lingua straniera. Un esempio è il Comenius, che prevede il confronto tra insegnanti e studenti sul tema dello sport. Un altro è la lezione settimanale tenuta da insegnanti madrelingua in alcune classi. La dirigente scolastica ritiene molto importanti queste iniziative, utili a formare studenti, preparati ad affrontare un eventuale lavoro all’estero.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Febbraio 2011
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