Torre civica, campane “silenziate” in vista delle fine dei lavori

Dal 7 al 19 febbraio il campanile resterà "muto" a causa dei restauri finali. Le campane risalgono al 1864, furono fuse presso la fonderia Bizzozzero di Varese

La Prepositurale Santi Stefano e Lorenzo martiri di Olgiate Olona comunica che da lunedì 7 febbraio fino almeno a sabato 19 febbraio 2011 il campanile-torre civica resterà “muto” – l’orologio non indica l’ora esatta, non battono le ore, non suonano le campane per i riti religiosi ordinari e/o straordinari – causa i lavori con cui termina l’intervento straordinario e conservativo eseguito gradualmente – dal 2008 – dalla “Ciampi&C.” di Rodano che da decenni segue la manutenzione di cella campanaria e campane.
Inevitabile fare a meno dei familiari rintocchi per qualche giorno. L’intervento, complesso, interessa tre delle sei campane (solo il peso del loro bronzo supera le tre tonnellate): la seconda campana (peso: 13,7 quintali; nei giorni feriali suona l’Ave Maria alle ore 7, 12, 19), la terza campana (peso: 9,7 quintali), la quarta campana (peso 8 quintali; usata per suonare l’agonia, la morte di un parrocchiano). Le campane, che si usurano col tempo, vengono “girate”: liberata dall’incastellatura, ognuna è adagiata dentro la cella campanaria; vengono realizzate ex novo le parti meccaniche e lignee con cui, grazie
alle maniglie, la campana viene riagganciata al ceppo che, ruotando, ne permette il
suono. Fatto ciò vengono dotate di nuovo battaglio, affinché il suono echeggi dal bronzo dove non è
ammalorato (intervento simile ha interessato le altre tre campane). Sulla prima e sulla terza campana vengono installati i due nuovi martelli per il battito delle ore.
L’esecuzione dell’intervento avviene in un periodo “feriale”: dopo le celebrazioni natalizie e particolari feste liturgiche – Presentazione di Gesù al tempio-“candelora” (2 febbraio) e San Biagio (3 febbraio) – e prima di Quaresima (dal 13 marzo) e Pasqua (nel 2011 è “alta”: 24 aprile). Altri interventi sono stati l’installazione di nuovi martelli per le melodie (2009) e del programmatore touch screen per la gestione del suono del campanile (2010). Perchè le campane saranno un suono che accompagna identico da oltre mille anni la civiltà europea, ma il progresso non si arresta.
La spesa della manutenzione straordinaria e conservativa, fatta eccezione per i martelli che battono le ore – che sono a carico del Comune di Olgiate Olona – è finanziata interamente dalla parrocchia Prepositurale Santi Stefano e Lorenzo martiri: l’intervento improcrastinabile è stato approvato dal parroco don Sergio Perego e dal Consiglio per gli affari economici.

Dice il sindaco Giorgio Volpi: «Grazie alla premura del parroco e dei suoi collaboratori, dopo questi ultimi disagi, continua così la sua vita un prezioso tesoro di Olgiate Olona che, come il campanile-torre civica, fu voluto e finanziato da tutta la popolazione. Questo tesoro sono le sei campane fuse della celeberrima fonderia “Felice Bizzozero” di Varese – eccezion fatta per quella rifusa nel 1950 – che dal 7 dicembre 1864 accompagnano i giorni e le stagioni del nostro Paese e che per il pregio storico-artistico di bronzo e suono argentino, nel 1942 scamparono alla requisizione per scopi bellici», quando l’Italia disperata per la mancanza di rmaterie prime proprie recuperava metallo perfino dalle cancellate delle abitazioni.

Alcune notizie storiche su campanile e campane (recuperate e gentilmente fornite dal giornalista olgiatese Alberto Colombo, che da oltre due decenni segue la gestione del suono del campanile)

Le campane della Prepositurale di Olgiate Olona sono davvero un tesoro di storia e arte campanaria voluto e pagato dalla intera comunità olgiatese. Lo attestano la Proposta per l’attivazione di un nuovo concerto di campane varata il 30 agosto 1863 dal Consiglio comunale in seduta straordinaria e l’iscrizione latina sulla sesta campana, la cui traduzione è: “I cittadini olgiatesi benevoli compaesani Greppi, Restelli, Brivio, Chierichetti mediante denaro pubblico e una colletta si prodigarono perché fosse concluso mirabilmente quanto da lungo tempo veniva richiesto con insistenza dalla ferma preghiera
del popolo” [le famiglie Greppi e Restelli amministrarono il Paese nell’800; i consiglieri comunali Giuseppe Restelli e Carlo Chierichetti furono designati per raccogliere le offerte pubbliche]. Un documento del 1863 attesta che le sei campane olgiatesi furono finanziate “per la più parte dal Comune, in parte dalla Cappella del Rosario, la rimanenza dalle offerte private [ivi comprese quelle degli “estimati in ragione di un Centesimo per ogni nato”]; cioè per il Comune £ 9.000, per la Cappella del Rosario £
1.300 e per le offerte di questi compaesani per £ 6.000 e per li operai filatori £ 2.000. La spesa totale come è di £ 18.000”. E le campane coronarono l’odissea della costruzione del campanile-torre civica: iniziata nel 1845, finita nel 1854, fonte di guai finanziari tanto che per “accontentare alla meglio i più creditori” il Tribunale bloccò l’eredità del parroco “possidente” don Giovanni Belvisi morto il 14 febbraio 1861.
Grazie a diametro e tonalità della prima campana, si può affermare che il peso totale delle campane del campanile-torre civica di Olgiate Olona è sessanta quintali e settantacinque chili (oltre sei tonnellate; venti quintali circa solo il “campanone” sulla facciata a ovest). Calcolando gli accessori – (battagli, ceppi, ruote, bulloneria) esclusa incastellatura -, le campane pesano centonove quintali e trentacinque chili, quasi undici tonnellate. Oggi fondere sei campane uguali, di bronzo lavorato, costa centoventimila euro. Quando fu proclamata l’unità d’Italia, a Olgiate Olona il campanile-torre civica già c’era e le sei campane arrivarono poco dopo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Febbraio 2011
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