Sindaci della Valle “a lezione di antimafia” dal procuratore

Il capo della Procura di Busto Arsizio Dettori ricorda il fenomeno 'ndranghetista con il processo Bad Boys. Ai primi cittadini della Valle Olona un plauso per il coordinamento della videosorveglianza

Intervendo all’incontro con i sindaci della Valle Olona, il procuratore di Busto Arsizio Francesco Dettori (a destra nella foto) si è dilungato su alcuni aspetti di immediato interesse per l’ufficio cui è preposto. Non solo specificamente relativi al territorio, al quale è comunque assicurato l’impegno dei magistrati, ma più in generale alle attività del palazzo di giustizia e alla zona entro la quale la Valle si viene a trovare, una immensa periferia urbana con tutti i problemi delle megalopoli. Relativamente alla proposta della rete di videosorveglianza coordinata tra tutti i Comuni della Valle Olona Dettori era più che positivo: «È importantissimo, la devianza va prevenuta. Due anni fa si ebbe l’episodio dell’incendio dell’auto del sindaco di Busto Arsizio, per le indagini la telecamera è stata fondamentale. Non posso che approvare la vostra proposta» ha detto con convinzione ai sindaci.
«Una necessità è raccordarsi con le istituzioni che rappresentano lo Stato, sono qui come procuratore a dire che fortunatamente dovremmo avercela fatta, avevamo rischiato di ridurci a due sostituti su otto in organico, poi Csm e ministero della giustizia sono intervenuti e presto entreranno in servizio altri quattro sostituti. Il Csm ha pubblicato poi due posti vacanti di cui uno sarà coperto, insomma c’è stata una ricostituzione» dà atto, finalmente sollevato, il procuratore capo. Ricordando fra l’altro che in Italia vige il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale, a differenza che in altri paesi. E quindi servono risorse, umane e tecniche, importanti.

I temi del territorio, lungo l’Olona e non, sono vari. La droga: «Malpensa porta degli stupefacenti, la più importante d’Italia, per traffici dal Sudamerica (cocaina ndr) e dal Nordeuropa (acidi, ecstasy ecc ndr). Sul territorio i carabinieri sono attenti, alla grossa criminalità come al piccolo spaccio: al di là di ogni valutazione l’immigrazione, più o meno clandestina, è un fattore moltiplicativo, abbiamo verificato che lo spaccio al dettaglio è in mano a nordafricani (si veda Saronno ndr)». I consumatori, in compenso, sono in gran parte italiani.
Ci sono però italiani e italiani: questa terra conosce un fenomeno solo apparentemente alieno come la ‘ndrangheta: «avrei voluto avere qui al mio fianco Mario Venditti», il pm della dda milanese ora applicato per sei mesi a Reggio Calabria, che ha retto l’accusa al processo nato dall’operazione Bad Boys (di poche settimane fa è la requisitoria), intervento congiunto di forze dell’ordine e magistratura che, con altri e più vasti ("Il Crimine") ha "inquadrato" il fenomeno sul territorio. «Sappiatelo», avverte Dettori rivolto agli amministratori e ai cittadini tutti, «’ndrangheta e mafia sono qui, e spetta a voi contrastarle. Non bastano carabinieri e magistrati, perchè queste organizzazioni cercano di inserirsi anche nel potere politico, laddove si prendono le decisioni sul territorio: ma oramai si conoscono nomi e cognomi di queste persone, e non ci sono alibi. Abbiamo preso provvedimenti sul Lonatese per la ‘ndrangheta, ma a Busto c’è la mafia, di origine gelese. Io vengo dalla Sardegna e dal centro Italia, non ho mai vissuto in realtà permeate da questa criminalità organizzata, che ho conosciuto invece qui, alla Procura di Busto Arsizio, dove ne ho appreso metodi, regole, linguaggio. Il processo in corso si sta per concludere, sono state chieste pene pesanti. Chiudo sollecitando questo sforzo comune per creare una barriera nei confronti di coloro che si ostinano a vivere di attività criminose».

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Pubblicato il 08 Marzo 2011
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