La Destra, orgoglio nazionale contro la Lega
Capolista è Alberto Torregiani, seguito da cinque donne. Fabio Castano attacca la Lega e i finiani: "Sull'immigrazione non sentiamo parole chiare"
«Sull’immigrazione la Lega non parla chiaro: uno dice di mitragliarli, l’altro dà loro il permesso di soggiorno. Noi invece non daremo mai spazio ai clandestini». Fabio Castano, leader locale della Destra, attacca subito il carroccio sui temi nazionali: la sua lista appoggia la candidatura di Massimo Bossi e la competizione con la Lega è evidente, per motivi locali oltre che di valori nazionali. Non solo: Castano polemizza fortemente anche contro gli ex An diventati finiani, accusati di opportunismo: ««Se avevano dei problemi, mi facciano vedere una sola delibera contro cui hanno votato negli ultimi anni. Se la politica diventa rancore personale, non mi interessa: ci facciano vedere un programma».
Al di là delle polemiche di inizio campagna elettorale, la Destra si presenta con una lista che ha caratteristiche particolari: il capolista è Alberto Torregiani, che è contemporaneamente candidato sindaco a Milano: «La Destra ritiene che la politica sia l’azione sempre e solo mirata all’interesse del cittadino, oltre alla politica locale occorre sempre avere la prospettiva Nazionale come punto di riferimento dell’agire quotidiano, seguendo questa direttiva la candidatura a capolista di Alberto Torregiani, che rappresentata il Comitato Cittadino per la Giustizia, indica un forte segnale per i gallaratesi volto a sviluppare riflessioni più ampie ed ambiziose per dare a Gallarate una dimensione Europea». Scelta particolare anche quella di posizionare tutte le donne in lista ai primi posti, in ordine alfabetico, appena alle spalle di Torregiani. La forte attenzione alla sicurezza rivendicata dalla Destra trova espressione proprio nella disponibilità di alcune donne: F.B., esperta di sicurezza con numerose esperienze professionali, e Rossella Flocco, attiva contro lo stalking e contro discriminazioni («anche legate all’immigrazione»). Oltre a loro, poi, ci sono anche rappresentanti dell’industria e del piccolo commercio.La Destra si presenta subito anche con una proposta precisa e simbolica: un ordine del giorno per impegnare il sindaco e giunta «a far suonare l’inno nazionale in occasione di manifestazioni sportive».
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