“Non ho sparato per uccidere”
Interrogato in carcere, Pasquale Fuscà conferma la ricostruzione del tentato omicidio davanti al Roxy Bar. Oggi la convalida dell'arresto
Ha perso la testa e ha aperto il fuoco spinto dall’esasperazione, ma non per uccidere. Questa la ricostruzione di Pasquale Fuscà, il camionista di 52 anni che lo scorso 21 luglio ha sparato in piazza Sant’Anastasio a Cardano al Campo, ferendo gravemente il pregiudicato Michele Ranieri: l’uomo, arrestato due giorni dopo dai Carabinieri, è stato interrogato oggi presso il carcere di Busto Arsizio e ha ammesso ogni addebito. Fuscà, assistito dall’avvocato Ermanno Talamone del foro di Busto, ha confermato di aver sparato per uscire da quello che ha definito "un incubo" per la sua famiglia: da oltre un mese, dopo un diverbio a seguito di una manovra azzardata in auto, Ranieri lo tormentava con continue minacce e persecuzioni, tanto che l’uomo si era procurato una pistola presso il famigerato mercato di San Donato. L’intenzione di Fuscà, secondo il legale, non era comunque quella di uccidere Ranieri, colpito da quattro proiettili che non hanno leso alcun organo vitale; a sostegno di questa tesi il fatto che il colpo da distanza più ravvicinata sia stato mirato all’altezza delle gambe. In serata il giudice per le indagini preliminari dovrà convalidare l’arresto dell’uomo; praticamente scontata, per il momento, la conferma della misura cautelare.
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