Lago ai minimi, l’allarme dei coltivatori
Coldiretti: a 50 centimetri dal livello record di magra. Irrigazione di soccorso per alcune colture. “Produzione complessiva di vino al minimo storico”
Precipitazioni dimezzate nel mese di settembre: dopo il caldo ora arriva l’allarme siccità con il livello idrometrico del lago Maggiore che si trova ad appena cinquanta centimetri dal minimo storico del periodo e continua a calare inesorabilmente dal primo di agosto.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che segnala che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sono piu’ che dimezzate le precipitazioni rispetto al periodo di riferimento, sulla base di elaborazioni su dati Ucea relativi alle prime due decadi di settembre, mese che si classifica al nord come il piu’ caldo degli ultimi 150 anni. Se a causa del basso livello delle acque sono stati ridotti alcuni servizi di traghetti e battelli e misure piu’ drastiche sono attese a breve, la situazione del lago è in realtà rappresentativa di una piu’ generale situazione di sofferenza che interessa – sottolinea la Coldiretti – anche le campagne. Per salvare le piante da frutta dallo stress provocato dal caldo torrido e dall’assenza di pioggia al nord, ed anche per garantire la fioritura nel prossimo anno, è stato necessario ricorrere straordinariamente all’irrigazione di soccorso per kiwi, mele e pere in un periodo in cui normalmente l’acqua è garantita dal cielo. In molte aree – precisa la Coldiretti – è stato necessario allungare il periodo di irrigazione per non perdere le colture in un autunno del tutto anomalo dal punto di vista meteorologico che sta mettendo a rischio le produzioni abituali di stagione.
Per lo squilibrio idrico i finocchi – continua la Coldiretti – vanno a fiore fuori stagione e non possono essere piu’ commercializzati mentre il raccolto di tradizionali verdure autunnali come radicchio, verze e cavoli sarà anticipato e gli agricoltori stanno pensando ad una nuova semina per garantire le forniture invernali. Gli effetti cominciano a farsi sentire anche sugli olivi che – riferisce la Coldiretti – senz`acqua, sopravvivono sfruttando i loro stessi frutti, ma se la siccità permane cadranno molte olive: si farà meno olio, comunque ottimo. Anche la vendemmia – continua la Coldiretti – è già praticamente finita con grande anticipo per le uve bianche in pianura e la produzione complessiva di vino si prevede al minimo storico di 42 milioni di ettolitri, oltre il 10 per cento in meno rispetto allo scorso anno. Se l’Italia ha perso il primato quantitativo a favore della Francia, la qualità del raccolto è però – precisa la Coldiretti – molto buona per la presenza di uve sane anche se con resa contenuta. Complessivamente l’effetto combinato di caldo e assenza di pioggia sta determinando un drastico taglio dei raccolti che varia dal calo del 20 per cento del pomodoro destinato a polpe e passate al 15 per cento del riso che sta raggiungendo la maturazione anzitempo con una riduzione di resa anche se l’Italia manterrà la leadership produttiva a livello europeo. Effetti si hanno anche a macchia di leopardo sul territorio con la produzione di zucche a Cremona stimata in calo del 15 per cento, ma non mancano riscontri positivi. La produzione di nocciole, ad esempio, è ottima e in aumento del 10 per cento e positivo – conclude la Coldiretti – è stato anche il raccolto di mais.
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