“L’ordine degli architetti non è stato immobile”
Laura Gianetti, Presidente dell' Ordine degli Architetti di Varese, replica alle parole di Ermolli, che chiamano direttamente in causa l'associazione "sono molto dispiaciuta della poca memoria su questo argomento"
Le tematiche apparse in un articolo di VareseNews il 9 novembre ci coinvolgono direttamente perché chi è intervistato invoca l’intervento sulla città di Varese delle associazioni di categoria e degli Ordini professionali.
Sono molto dispiaciuta della poca memoria che la città di Varese dimostra attraverso le parole di un suo alto esponente politico rispetto agli innumerevoli eventi che hanno visto la presenza in particolare dell’Ordine degli architetti in questo ultimo decennio.
Mi permetto di ricordare l’intervento dell’Ordine degli architetti congiuntamente all’Accademia di Mendrisio e le numerose serate dove intellettuali e architetti di fama mondiale hanno posto sotto la lente di ingrandimento il territorio varesino.
Da molti anni l’Ordine degli Architetti di Varese e molti esponenti dell’architettura varesina si sono posti a colloquio con le Amministrazioni. Ritengo che “fare città” significhi porre attenzione allo spazio dell’abitare che comprende sia lo spazio della residenza che lo spazio aperto pubblico.
La nostra città ha bisogno di riqualificarsi nel riuso degli spazi obsoleti e dismessi ma anche nella creazione di spazi pubblici.
Le ragioni della crisi purtroppo non sono solo da rintracciarsi nella lentezza burocratica delle amministrazioni. Ritengo che la crisi vada ricercata anche nella indiscriminata edificazione che da decenni lavora instancabilmente per devastare il nostro territorio. La cultura architettonica deve passare attraverso la coscienza dei cittadini. La coscienza dei cittadini si deve misurare con la qualità dell’architettura. Solo così le Amministrazioni saranno chiamate a fare un lavoro soddisfacente. L’Ordine degli Architetti lavora per far emergere la qualità professionale dei suoi iscritti nella difesa anche del territorio indipendentemente dal colore dell’amministrazione.
Le ragioni della crisi purtroppo non sono solo da rintracciarsi nella lentezza burocratica delle amministrazioni. Ritengo che la crisi vada ricercata anche nella indiscriminata edificazione che da decenni lavora instancabilmente per devastare il nostro territorio. La cultura architettonica deve passare attraverso la coscienza dei cittadini. La coscienza dei cittadini si deve misurare con la qualità dell’architettura. Solo così le Amministrazioni saranno chiamate a fare un lavoro soddisfacente. L’Ordine degli Architetti lavora per far emergere la qualità professionale dei suoi iscritti nella difesa anche del territorio indipendentemente dal colore dell’amministrazione.
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