Recalcati: “Questa è una squadra che ha grandi doti morali”
Cimberio-Pepsi è stata una partita splendida, giocatacon un’intensità degna della parola basket. Alla fine ha prevalso la percentuale straordinaria al tiro da tre dei padroni di casa. Stipcevic: «Varese è la mia squadra»
Se esiste la partita perfetta, per Charlie Recalcati è la seconda parte del primo tempo giocato contro Caserta. «Oggi abbiamo messo una pezza alla nostra difesa a zona- dice il coach della Cimberio – e siamo andati a tirare con il 75% da tre, una cosa difficile da ripetere. Caserta ci ha creato problemi dentro l’area e l’inerzia in un certo momento della partita è stata tutta loro, mentre noi siamo stati bravi a non demordere. Abbiamo commesso tanti falli, però è vero che su una partita dove si gioca punto a punto i falli si sentono. La mia preoccupazione era portare la squadra sul finale, decidendo noi il quintetto da schierare e così è stato perché nessuno ha fatto i cinque falli. La mossa Diawara nel momento più difficile è stata decisiva, perché sono le nostre opzioni in attacco che diventano importanti. Se giochi sempre in modo perimetrale devi avere percentuali molto alte e allora devi sfruttare la posizione del pivot. E noi lo abbiamo fatto».
La Cimberio, nel momento migliore di Caserta, ha tirato fuori una grinta straordinaria, recuperando palloni impossibili (due determinanti con Talts e Stipcevic). «Questa è una squadra – conclude il coach della Cimberio – che è stata costruita guardando agli aspetti tecnici, atletici, ma soprattutto morali. Il talento va bene, ma una squadra che mette in campo grandi risorse caratteriali il giorno in cui perderà, state certi che lo farà dando tutto in campo, proprio come la Cimberio ha fatto in queste partite».
Se c’è un giocatore simbolo della vittoria contro Caserta, questo è Stipcevic. «Io parlo di squadra – dice il play della Cimberio – non di singoli, perché è da settembre che lavoriamo per questo obiettivo. E poi c’è questa città fantastica e l’ambiente è meraviglioso. Il futuro di Stipcevic? Varese è la mia squadra».
Cimberio-Pepsi è stata una partita splendida, giocata con un’intensità degna della parola basket. Alla fine ha prevalso la percentuale straordinaria al tiro da tre dei varesini, soprattutto nei primi due quarti: 71% e 80%. Una lettura della gara che, tabellini alla mano, sottoscrive lo stesso Stefano Sacripanti, coach della Pepsi. «Nei primi due quarti Varese da tre punti ha fatto 9 su 12 e nella seconda parte della gara 3 su 11. Noi abbiamo fatto l’esatto contrario. Questa percentuale da tre punti ha cambiato la partita. Quindi questa chiave statistica è importante per leggere il match. La nostra difesa nei primi due quarti è stata un po’ blanda e ai miei non posso che rimproverare questa morbidezza nei primi 20 minuti, mentre mi sono piaciuti nella seconda parte perché hanno provato a vincere. C’è stato un rimbalzo d’attacco perso (preso da Rok Stipcevic, nella foto ndr) che ci è costato tantissimo nella gestione della gara. Tatticamente abbiamo cambiato sul loro pick and roll, variando la zona per necessità. Avevamo giocatori a casa, del resto anche a Varese mancava Fajardo, e Stipanovich poco utilizzato perché aveva male a un ginocchio dopo una torsione. Speriamo che non sia niente di grave. Varese ha vinto per come ha condotto la gara, non ha mai sbagliato, noi invece qualche canestro di troppo sì. La squadra di Recalcati è difficile da incontrare perché con i suoi lunghi tiratori che si aprono, ti costringono a cambiare continuamente. Vorrei ricordare che Diawara tirava da tre facendo canestro, con l’avversario addosso».
Se c’è un giocatore simbolo della vittoria con Caserta, questo è Rok Stipcevic. «Io parlo di squadra – dice il play croato – e non di me stesso. E’ da settembre che lavoriamo tutti per questo obiettivo. Avere Rannikko al mio fianco è molto importante. E poi c’è questa città fantastica e l’ambiente che è meraviglioso. Il futuro? Varese è la mia squadra».
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