“Un posto nel mondo”: cineprese ad altezza di bambino

Prosegue la rassegna di cinema e documentazione sociale con diversi appuntamenti che spaziano su diversi temi, come quello dell'adozione internazionale

Prosegue a ritmo serrato la rassegna “Un posto nel mondo” che in questa decima edizione ancor più che negli anni passati raggiunge gran parte della provincia di Varese nei suoi percorsi dedicati al cinema di documentazione sociale. Questo progetto, promosso da Filmstudio 90 e realizzato in collaborazione con tante realtà del terzo settore, forze del lavoro ed amministrazioni coinvolte nell’iniziativa, privilegia certo le immagini ma si prefigge di essere momento informativo e formativo, utilizzando le potenzialità di coinvolgimento emotivo favorite dal mezzo cinematografico.
Gli appuntamenti di questa settimana spaziano dai temi dell’adozione internazionale, con la presentazione a cura di Petali dal mondo del documentario prodotto dalla TSI “Nata a sette anni” di Stefano Ferrari (Varese, Sala dei frati di V.le Borri, mercoledì 23 alle ore 21), alla malattia psichica
(da non perdere “Ben X” di Nic Balthazar, già candidato all’Oscar, in programma al Cinema Castellani di Azzate giovedì 24 novembre alle ore 21), alla battaglia dei coltivatori del Nicaragua contro le multinazionali dell’alimentazione (“Bananas” di Fredrik Gertten, alla Sala Acli di Saronno sempre giovedì 24 alle ore 21). Ma non solo: seguendo un filo sottile che lega molte delle proposte, i nuovi orizzonti multiculturali conseguenti ai fatti migratori sono al centro dell’inedito “Solo andata – il viaggio di un tuareg” di Fabio Caramaschi (a Varese alla Sala Filmstudio 90 sabato 26 novembre alle ore 18, con replica alla Sala Consigliare di Angera mercoledì 30 alle 21, sempre ad ingresso gratuito) che racconta la storia di due giovanissimi fratelli tuareg nati nel deserto del Niger che si trovano separati dal loro destino di migranti. Il più piccolo, Alkassoum, rimane bloccato in Africa per problemi di ricongiungimento, mentre il più grande, Sidi, cresce in Friuli, nel cuore del Nordest industriale italiano con il resto della sua famiglia e la piccola comunità che i Tuareg hanno costituito a Pordenone lavorando come operai nelle fabbriche della zona. Il documentario trae ancora più forza espressiva dal fatto che sia proprio Sidi, con la telecamera, ad accompagnarci alla scoperta della loro condizione sospesa tra il desiderio di integrarsi nella realtà italiana e la nostalgia degli immensi spazi dell’infanzia africana. E sempre la realtà dei bambini africani è al centro di “Bakroman” di Gianluca e Massimiliano De Serio (venerdì 25 alle 21 alla Sala Filmstudio di Varese), documentario presentato nei maggiori festival internazionali e vincitore al festival di Tremblay-Parigi nel 2011: il film è dedicato ai ragazzi di strada del Burkina Faso, che per difendere i loro diritti e coltivare le loro speranze si sono uniti in una sorta di sindacato per tentare di costruire una vita migliore. Info: 0332.830053, www.filmstudio90.it.

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Pubblicato il 22 Novembre 2011
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