Comune fuori dal patto di stabilità: “Prima paghiamo le fatture”
Il municipio ha 2 milioni di euro di spese. La giunta approva la delibera: “Immorale rispettare la legge e non saldare le aziende del territorio che hanno lavorato”
Il comune di Tradate non rispetterà il patto di stabilità. Motivazione: saranno pagati 2 milioni di euro ai creditori. Lo ha deciso l’amministrazione comunale e la delibera che sarà approvata dalla Giunta comunale giovedì ha come oggetto “Atto di indirizzo politico contabile in merito al pagamento delle liquidazioni giacenti”. 
In sostanza il comune decide di non essere più definito “virtuoso” come richiesto dal Governo perché, per rispettare il patto, non si potrebbero pagare i debiti contratti negli ultimi mesi. Infatti, si legge nella delibera, all’«ufficio di ragioneria sono giacenti fatture di fornitori di beni e servizi per oltre 2milioni di euro relative ad attività ed opere commissionate». 
Rispettare il patto di stabilità, per il comune, secondo quanto scritto in delibera sarebbe impossibile. «Il mantenimento di tali equilibri finanziari ed economici, porterebbe l’ente comunale ad essere di nuovo riconosciuto nella qualità di "comune virtuoso" – prosegue il documento -. Tuttavia, data la gravissima situazione finanziaria ed economica generale, tale riconoscimento di "virtuosità" oggi sarebbe conseguito gravando in maniera immorale sui fornitori creditori del comune, ed esponendo gli stessi a rischi gravissimi di insolvenza».
Il saldo di cassa del Comune di Tradate, depositato presso la Tesoreria della Stato-Banca d’Italia, ammonta a oltre 9 milioni di euro. Soldi che rispettando il patto di stabilità non potrebbero più essere toccati. «La maggior parte delle ditte ha più volte sollecitato la liquidazione per le prestazioni e/o forniture – prosegue la delibera -, i cui pagamenti a rigore di norma sarebbero da effettuarsi entro 60 giorni dalla data di emissione della fattura, termine per la maggior parte delle stesse abbondantemente scaduto». 
La Giunta, approvando così la delibera, «decide cosi procedere ai pagamenti di tutte le liquidazioni al fine di evitare criticità per le aziende che potrebbero avere impatti sull’intero territorio locale con ripercussioni gravissime non solo economiche sulle aziende creditrici ma anche sociali per i lavoratori dipendenti delle stesse». 
La Giunta, approvando la delibera, ha così deciso che il Comune non rispetterà il patto di stabilità, preferendo pagare i creditori. Il documento contiene anche valutazioni politiche sulla scelta di non rispettare il patto, definendo le leggi sul di stabilità una serie di «disposizioni che non tengono conto della gravissima situazione economica e finanziaria del Paese». E ancora, voler «salvaguardare le aziende e i lavoratori che hanno effettuato prestazioni di beni e servizi a favore della collettività, esponendo e anticipando risorse umane e strumentali a cui dare un riscontro economico e finanziario quale giusto e obbligato corrispettivo». 
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