Noi ragazzi che crediamo nella scuola e nel lavoro

Un giovane studente racconta l'esperienza di ScuolaImpresa e chiede "attenzione su quello stiamo mobilitando per emergere da un opprimente anonimato"

Un giovane studente racconta l’esperienza di ScuolaImpresa, una realtà promossa con la collaborazione di scuole cittadine e sostenuta in passato dal Comune anche attraverso la Fondazione Culturale, oggi disciolta. ScuolaImpresa ha promosso tanti diversi progetti, dai viaggi di studio e formazione negli Usa e in Spagna, all’inserimento lavoro, all’abbattimento delle barriere architettoniche. L’attività del 2012 è appena ripartita con una serie di nuovi progetti di formazione,  che hanno "trovato casa" al Teatro del Popolo. L’attività è presentata anche sulla pagina Facebook di Scuolaimpresa.

Mi presento, mi chiamo Marco Grisolia, ho 20 anni e frequento l’ultimo anno da Geometra. Vi scrivo questa mail da parte di tutto il comitato giovani dell’associazione gallaratese "ScuolaImpresa". All’interno di essa volevo solo ribadire il grande sforzo della quale i giovani dell’associazione si stanno facendo carico per dare alla nostra città la possibilità di accorgersi che la nostra generazione non è interamente da gettar via. 
Si parla molto di una crisi dei valori in Italia, di una gioventù che trova modi alternativi di divertirsi e di passare del tempo insieme, di ragazzi che portano avanti il loro piano di studi in modo saltuario e disorganizzato. Tutto vero, probabilmente la maggior parte degli adolescenti conduce la propria vita un po’ più allo sbando di quanto non si facesse anni fa, ma non per questo sono da additare come la mancata generazione futura. I giovani di questo nuovo secolo hanno bisogno di tempo per riappropriarsi di quei valori dei quali i nonni parlano sempre, hanno bisogno di tempo per cogliere il lato positivo della rete ed i benefici che essa può portare al loro apprendimento.
Ma non tutti. Non tutti hanno bisogno di capacitarsene, perchè molti lo hanno già fatto. Coloro che non vogliono più sottostare alle informazioni che i mass media continuano a far circolare, hanno riscoperto il giornale e la carta scritta, accorgendosi di come possa essere differente un’informazione da una fonte ad un’altra. Di come, ciò che viene letto, rimane molto più impresso nelle loro menti rispetto ad un qualsiasi servizio puramente multimediale.
È per questo motivo che vi scrivo. Vi scrivo perchè c’è ancora da sperare in questi giovani, vi scrivo per chiedervi di porre la vostra attenzione su quello che ScuolaImpresa sta mobilitando per emergere da un opprimente anonimato.

Marco Grisolia

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Pubblicato il 23 Gennaio 2012
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