La Cobra vende ai tedeschi
Dopo 37 anni di attività l'azienda varesina cede la parte industriale a BLUO, una società di private equity con sede in Lussemburgo e il management in Baviera. Univa: «È la prova che abbiamo aziende interessanti e con grandi professionalità»
Cobra cede la parte industriale della propria attività. Il business oggetto di cessione è costituito dalla divisione della capogruppo Cobra Automotive Technologies S.p.A., quotata al segmento Star della Borsa di Milano, attiva nella produzione e commercializzazione di apparecchiature elettroniche per il settore automotive e dalle partecipazioni al 100% in Cobra Automotive Technologies Korea Ltd., Cobra (Beijing) Automotive Technologies Co. Ltd., e Cobra Japan KK.
L’azienda, nata a Varese nel 1975 per volontà di Serafino Memmola, viene rilevata la società veicolo azzurGC GmbH, controllata dall’investitore di private equity BLUO SICAV SIF ("bluO").
«Era tempo che stavamo vivendo una profonda crisi – spiega Che Naraine, direttore generale di Cobra (nella foto a sinistra) -. Tra il 2007 e il 2009 avevamo perso il 48% del fatturato e non è stata sufficiente la crescita del biennio successivo. Abbiamo reagito come potevamo, ma la pressione finanziaria con un indebitamento netto di 20 milioni e i costi elevati ci hanno fatto prendere una decisione non facile, ma che va nella direzione del rilancio dell’azienda».
Il prezzo pattuito per la cessione è pari a 5 milioni di euro. La divisione Sistemi Elettronici sarà conferita in una società ("Cobra ES") che sarà a sua volta acquistata da BLUO.
In questo settore dell’azienda lavorano circa 450 dipendenti.
«Al momento non ci sarà alcuna riduzione di personale – spiega Dario Capelli, direttore del personale -. La BLUO si è impegnata a presentare un piano industriale entro la fine di giugno. Questo documento indicherà le scelte strategiche, ma nel frattempo continuiamo a lavorare».
Il dato certo è che Cobra, oltre alle attività nei paesi asiatici, manterrà la propria attività a Varese. Infatti, l’immobile sito a Varese in Via Astico 41, rimarrà di proprietà di Cobra AT e sarà concesso in locazione a Cobra ES per una durata di 6 anni con rinnovo automatico per ulteriori 6 anni.
«La scelta di BLUO non è casuale – spiega ancora Che Naraine – e non deve condizionare il fatto che siano una private equity. In genere si pensa a questo genere di società come soggetti interessati a operazioni di breve periodo. Non è il caso di BLUO che invece ha l’esperienza e la volontà di investire su tempi medio lunghi. Noi tutti dobbiamo confrontarci seriamente con una crisi che non è solo nostra, ma di tutto un sistema. Per quanto riguarda la Cobra, il nostro managment non era più sufficiente per gestire due settori di business e questa è stata un’altra ragione della nostra scelta».
La holding Cobra terrà, infatti, l’attività dei servizi che attualmente occupa circa 500 persone. Cobra Automotive Technologies S.p.A, grazie alla separazione delle due attività del Gruppo Cobra – Produzione e commercializzazione, Servizi – concentrerà il suo core business sui Servizi, rimanendo comunque attiva nella commercializzazione dei sistemi elettronici. Il nuovo perimetro del Gruppo comprenderà società già attive in Europa (Italia, UK, Francia, Spagna, Russia, Germania e Svizzera) e in Brasile nei servizi telematici per preservare la proprietà dei veicoli, gestire i costi manutentivi, i comportamenti di guida e la sicurezza del guidatore.
«Tra le due realtà – prosegue Naraine – ci sarà un accordo perché BLUO ha verificato l’altissimo livello di professionalità della Cobra servizi. Dalla collaborazione tra le due società prenderà forma una proposta unica ai clienti per avere un pacchetto completo».
La Cobra ha già informato la Borsa dell’operazione e nel primo pomeriggio si è tenuta una prima assemblea per informare i lavoratori varesini.
«Questa notizia della Cobra – commenta Vittorio Gandini, direttore generale dell’Unione degli industriali della provincia di Varese – è una delle cose che succedono nel mondo dell’economia globalizzata. Qualcuno evidentemente pensa che in Italia ci siano realtà molto interessanti e c’è un apprezzamento per le attività industriali e per le professionalità che ci sono in azienda».
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