“I ciellini sono da sempre in politica”

Pier Fausto Vedani racconta la sua amicizia con i politici legati al movimento e risponde alla lettera dell'assessore regionale Cattaneo: "Non c'è niente di male a scrivere che CL è attiva nella società"

E’ vero, Comunione e Liberazione è un movimento legato alla Chiesa, le cose di questo mondo non dovrebbero appartenergli, ma dovendosi impegnare a 360 gradi nella società civile per richiamare attenzione e rispetto ai valori cristiani, mai ha potuto evitare che gente sua partisse missionaria nella terra dei grandi infedeli, la politica.
Per sottolineare che i suoi apostoli erano per l’occasione cristianamente diversi li indicò come appartenenti al Movimento Popolare. E fece bene perché alla loro apparizione sulla scena politica finirono subito nel mirino delle linguacce, pronte a dribblare la nuova insegna della ditta e a ricordarne la marca originale. Se non erro per una banale vicenda , forse addirittura si trattava di un pettegolezzo, un importante periodico nazionale riferendosi a
problemi o progetti urbanistici di un paese del nostro lago parlò di comunione e lottizzazione.
Il Movimento Popolare sfondò a Varese, divenne autentico esempio e riferimento regionale, nessun giornalista si sognò di cancellare la matrice ciellina del giovanissimo gruppo d’assalto che espugnò le istituzioni. I ragazzini lo fecero con tanto slancio e fame di successo da oscurare tutti i primati dei tradizionali mascelloni democristiani. Li chiamai "i voraci fantolini", li contrastai civilmente perché la città aveva anche una bella tradizione laica e gli oppositori erano esempio di democrazia.
Quella stagione mi ha lasciato una splendida eredità: l’amicizia del baby sindaco Gibilisco e del deputato Portatadino, che in quasi quarant’anni non si sono mai sognati di correggermi se li definivo ciellini. Cosa che di questi tempi ha invece fatto, con cortesia ossessiva, Raffaele Cattaneo: in una lettera ha spiegato al nostro Roberto Rotondo come e perché CL essendo un movimento ecclesiale non ha nulla a che fare con la politica.
"Tecnicamente" Cattaneo ha ragione, ma deve rassegnarsi: gli usi, se non sono contra legem e qui di violazioni non ce ne sono, vanno accettati, soprattutto quando rappresentano uno stimolo al meglio, all’azione più corretta possibile, quando danno lustro a chi ha fatto di un progetto una realtà esemplare.
Il congresso del Pdl ha visto un Cattaneo mica male zanzara pure nei confronti dei quotidiani locali per valutazioni alle quali essi avevano pienamente diritto, poi è arrivata la puntualizzazione con Roberto Rotondo.
La città e la provincia hanno bisogno di altro, per esempio di reali cambiamenti che non ci sono stati nel Pdl, visti i cartelli delle alleanze. Cattaneo continui a essere lui la novità dell’ impegno concreto per Varese, prima ignorato per servaggio al potente Sud dei berlusconiani o, peggio, alla Lega.
Conoscendo la determinazione di Cattaneo mi è rimasto un dubbio. Si presenterebbe al Papa come adepto di "Liberamente politica", oggi la sua associazione di riferimento, oppure come ciellino?
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Marzo 2012
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