Varese, il rifugio che piace ai senzatetto
Bilancio positivo per il rifugio dei senzatetto, aperto l’11 gennaio scorso all’ex Chalet Martinelli, in piazzale Trieste. E' stato aperto durante l’emergenza freddo, ed è rimasto attivo fino al 31 marzo scorso
Bilancio positivo per il rifugio dei senzatetto, aperto l’11 gennaio scorso all’ex Chalet Martinelli, ex biglietteria e ora sede degli Angeli Urbani in piazzale Trieste a Varese.
E’ stato aperto durante l’emergenza freddo, ed è rimasto attivo fino al 31 marzo scorso.
Questa mattina il sindaco Attilio Fontana e l’assessore alla Famiglia e Persona Enrico Angelini hanno voluto ringraziare pubblicamente l’associazione Angeli Urbani, con il presidente Walter Piazza e la portavoce Piera Cesca, la Croce Rossa con il dottor Angelo Bianchi, il Banco Nonsolopane e Mc Donald’s, per il lavoro di accoglienza ed aiuto svolto nelle ultime settimane, senza dimenticare i tecnici e i funzionari dell’assessorato ai servizi sociali.
La sede ha ospitato in media sette persone a sera, per un totale di 31 ospiti, quasi tutti uomini (ma sono state accolte in situazioni d’emergenza anche due donne) con punte giornaliere però di non più di una decina di persone a notte, nei giorni più freddi. «Erano cinque i nostri volontari impiegati ogni turno – ha spiegatoWalter Piazza – il 40% di ospiti veniva da fuori, spesso da lontano, dicendo che a Varese trovavano maggiore accoglienza».
Una accoglienza che andava anche oltre la stretta gestione quotidiana: come nel caso dell’istituzione del "martedì del panino" offerto dal vicino mac Donald’s: «La prima volta doveva essere una cosa estemporanea, una volta tanto – Ha spiegato il responsabile Giorgio Gennari – Ma ho accompagnato Walter ed è stata una festa: apprezzavano tutti calorosamente. Da qui a diventare il rito del martedì c’è voluto poco. Abbiamo consegnato una media di 20 pasti ogni settimana». Le brande e le lenzuola usa e getta, sono state invece fornite dalla Croce Rossa, mentre il Banco Nonsolopane ha rifornito quotidianamente il rifugio di viveri e bevande.
«L’esperienza – ha detto l’assessore Angelini – ci dice con chiarezza che va valorizzata la Varese della solidarietà, quella attiva, dei fatti e non solo delle chiacchiere. Il rifugio è stato il punto riferimento dei senza tetto grazie ai volontari. Andiamo avanti usando il metodo della sussidiarietà: lavorare insieme pubblico e privato sociale per rispondere concretamente ai bisogni».
«E’ un ringraziamento sentito quello dell’amministrazione – ha detto il sindaco Attilio Fontana -l’esperienza del rifugio ha avuto successo, siamo andati oltre le critiche che in passato erano state mosse nei confronti dell’ associazioni di volontariato. E’ stato reso un ottimo servizio, grazie anche agli altri soggetti che hanno dato una mano».
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