The day after della Lega, trionfo di civiche e grillini
Due comuni casematte della Lega al ballottaggio: Tradate e Cassano Magnago. Gli illustri silurati nel Carroccio e il flop dei Pirati. E sul ballottaggio a Legnano incombono i voti di un grillino
Due comuni al ballottaggio in provincia di Varese, più Legnano, appena fuori. La Lega che perde, il trionfo delle liste civiche, che portano a casa molte riconferme e vincono diverse battaglie. Questa l’istantanea della tornata elettorale in provincia di Varese il giorno dopo, quando anche le ultime schede elettorali sono contate e sigillate.
Partendo dai ballottaggi, spicca il risultato di Tradate, feudo leghista per eccellenza con sindaci del calibro di Dario Galli (ex senatore e oggi presidente della Provincia) e Stefano Candiani, a lungo segretario provinciale del Carroccio: qui il guerriero di Giussano deve usare lo scudo del ballottaggio dove arriva il suo uomo, Gianfranco Crosta, al 29,39% per opporsi al risultato del centrosinistra con la sua candidata, Laura Cavallotti.
Ballottaggio anche nel paese nativo di Umberto Bossi: tra meno di quindici giorni se la vedranno di fronte alle urne a Cassano Magnago Nicola Poliseno – forte di una coalizione Pdl, civica e Udc senza Lega, che si attesta al 32,56%, – e il candidato del Centrosinistra Mauro Zaffaroni, che sfiora il 40%.
Anche a Ferno, dove il sindaco c’è già, e si chiama Mauro Cerutti (Pdl) la corsa solitaria della Lega Nord non ha pagato: la candidata Claudia Colombo si ferma al 25,2% contro il 54,15% di Cerutti.
Il risultato forse più eclatante sul piano politico locale è la vittoria a Besozzo del candidato Del Torchio (nella foto) che con la sua civica “x cambiare” vince, e alla grande, con 2440 voti contro i 1305 della Lega Nord. Un esito non da poco per via dell’impatto che il Carroccio ha avuto nella gestione locale del comune: schierava un candidato sindaco “storico” come Fausto Brunella, e nell’ultimo quinquennio aveva come primo cittadino nientemeno che un senatore, Fabio Rizzi, ora fuori addirittura dal consiglio comunale.
A Sumirago tramonta l’era leghista: il Carroccio, che presentava Alessandro Azzoni si ferma al 30%: il nuovo sindaco è Marco Croci che con una civica arriva al 35,92%
Altro dato eclatante è quello di Gerenzano, dove la Lega Nord perde male: il sindaco Silvano Garbelli viene scalzato dalla lista civica “Insieme e libertà per Gerenzano” che vince con oltre il 41%; silurato Cristiano Borghi, ex assessore che si oppose alle case date in affitto agli immigrati: non entra in consiglio comunale.
A Cardano al Campo vince Laura Prati, in continuità con l’amministrazione Aspesi di cui era vice: la Lega si ferma al 13,72 ed è l’ultimo partito, che porta in consiglio un solo consigliere.
L’affermazione delle liste civiche contro le corazzate di partito è una costante che riguarda anche numerose riconferme in altri centri, in particolare nell’Alto Varesotto, in centri anche piccolissimi: è il caso della lista civica di Mauro Fiorini, che lo porta alla riconferma come sindaco a Pino sulla sponda del Lago Maggiore, paese di 280 votanti, con addirittura tre liste. Da segnalare, a Pino, l’expolit mancato del Partito dei Pirati: zero voti.
Stesso scenario a Marchirolo, col secondo mandato assicurato per Pietro Cetrangolo, e a Brissago Valtravaglia, unico comune del Varesotto al voto con un solo candidato. Qui la battaglia da combattere, visto l’andazzo generale, era quella per portare gli elettori al voto, che per i meccanismi elettorali dovevano superare le soglie di legge: Giusi Giordano ha incassato la fiducia per altri cinque anni.
Un piccolo fuori provincia è rappresentato da Legnano: il grosso centro alle porte di Milano va al ballottaggio: si sfideranno tra quindici giorni Alberto Centinaio, del centrosinistra, al 33,83% contro Lorenzo Vitali, centrodestra senza Lega, 31, 96, il Carroccio si ferma al 12,74%. Ma attenzione a non cadere nella tentazione di pensare che la battaglia sia vinta: a questi dati va aggiunto il risultato eccezionale segnato dal Movimento 5 stelle: Daniele Berti prende il 13,18 dei consensi, che saranno determinanti per l’ago della bilancia al ballottaggio.
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