Amsc, via libera alla vendita di Commerciale Gas
Approvato in consiglio comunale l'indirizzo di vendita della società che si occupa di commercializzare il gas. Scontro tra centrosinistra e PdL sulle garanzie ai lavoratori
Via libera alla vendita di Commerciale Gas, la società di Amsc che si occupa di vendere il gas a Gallarate. Il consiglio comunale ha espresso – con il voto favorevole del solo centrosinistra – un indirizzo per "autorizzare Amsc a procedere all’alienazione totale della propria partecipazione in Amsc Commerciale Gas, mediante ad evidenza pubblica da parte di Amsc s.p.a". Una vendita che secondo la maggioranza – come ha spiegato l’assessore al bilancio Alberto Lovazzano – poggia su alcune considerazioni: primo, che i margini di guadagno sul settore gas si stanno riducendo nel tempo; secondo, che Amsc ha un "peso specifico" che non le permette di essere competitiva a lungo andare (di fronte a colossi in piena espansione, come Eni o Gaz de France); terzo, che la vendita garantisce risorse preziose, in un tempo in cui i Comuni sono messi alle strette dalla pressione fiscale, dalla riduzione dei trasferimenti dal governo centrale, dal meccanismo del patto di stabilità. «È l’unico asset concretamente spendibile da mettere sul mercato, da un lato per ridurre il debito amsc, dall’altro per permettere investimenti» ha spiegato Lovazzano.
L’opposizione si è mossa contro l’ipotesi di vendita, che passa poi per un bando, e ha chiesto garanzie in particolare per i lavoratori che oggi dipendono da Commerciale Gas. Donato Lozito (lista Mucci-Orgoglio Gallaratese, subentrato temporaneamente a Quintino Magarò) ha chiesto una sospensiva del provvedimento per ulteriore approfondimento. Caustica la Lega: «Commerciale Gas vale 8 milioni, l’Imu a Roma Ladrona ne vale 8: ci priviamo di qualcosa di nostro per colmare una falla creata nel nostro Comune dal centralismo romano» ha attaccato Antonio Trecate, inquadrando la questione (come tipico della Lega a Gallarate e non solo) anche sul piano nazionale, con un atteggiamento critico verso il governo Monti. Anche dalle file della maggioranza però si è fatto riferimento al quadro complessivo: «Con le vendite imposte dalle nuove norme chieste dall’Europea, la "galassia" delle società comunali si trasformerà sempre più in un asteroide» ha sintetizzato Edoardo Angotti, spiegando le preoccupazioni che hanno spinto oggi a tentare di vendere l’azienda del gas, di fronte alle cure dimagranti imposte dall’Unione Europea.
L’altro capitolo serio di dibattito è quello dei lavoratori. Pd e PdL hanno presentato due emendamenti per chiedere garanzie, alla fine è stato approvato – con i voti della sola maggioranza di centrosinistra – l’emendamento del Pd in cui si chiedeva di inserire nel bando per la vendita una "particolare attenzione alla territorialità della sede di lavoro" (che cioè i posti di lavoro rimangano a Gallarate), insieme all’impegno per la società acquirente al "mantenimento di un ufficio commerciale entro i confini del territorio comunale”. Misure comunque considerate insufficienti dalle opposizioni, che hanno votato contro. «Se la società dev’essere venduta, invitiamo a monitorare la trattativa per ottenere le migliori condizioni possibili, tutelando il personale e il servizio» ha specificato ancora Corrado Canziani della Lega Nord.
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