De Bortoli agli studenti: “Vivremmo meglio informandoci meno?”

Il direttore del Corriere della Sera ha partecipato alla cerimonia di consegna di 6 borse di studio nel lLiceo Crespi tenendo una lezione sul ruolo dell'informazione con una certezza: "Il conoscere ci rende migliori, sempre"

Il direttore del Corriere della Sera si pone una provocatoria domanda davanti ai numerosi studenti del Liceo Crespi nell’ambito di un intervento sul ruolo del giornalismo: «Non vivremmo meglio se conoscessimo di meno?». E la risposta che si dà Ferruccio De Bortoli è forse ancora più provocatoria. «Staremmo sicuramente meglio» per poi precisare che «certamente non sarebbe un mondo migliore». De Bortoli, infatti, crede fermamente nell’importante ruolo del giornalismo di cane da guardia del potere, ma non solo. «Il giornalismo ha un importante ruolo nella formazione dell’opinione pubblica, vera colonna portante della democrazia -continua il direttore del più diffuso giornale italiano- e infatti non è un caso che la prima cosa che fanno le dittature è chiudere i giornali e occupare le tv».
Certo è che oggi il giornalismo «è diventato spesso un rumore di fondo» della vita quotidiana anche per via del fatto che con le moderne tecnologie «non si può più disciplinare l’informazione; tutti possono essere contemporaneamente giornalisti e lettori», precisa De Bortoli. Ma la velocità del flusso informativo è una lama a doppio taglio che, oltre a porre problemi di verificabilità delle notizie, anche problemi di carattere etico. «Oggi più che mai il diritto di cronaca si scontra contro quelli etici o della sicurezza nazionale» e i giornali devono prestare molta più attenzione che mai a ciò che fanno.
Negli ultimi anni, tuttavia, il Direttore riconosce che «c’è stato un imbarbarimento della società e dell’informazione» ma di una cosa però è certo: «il conoscere ci rende migliori, ci rende un’opinione pubblica più attenta e ci dà gli strumenti per valutare le azioni che il potere compie». Oltre a questo indica anche una seconda necessità che i giornali devono soddisfare e cioè «riconoscere e rispettare le differenze, in modo da rendere la comunità più libera, consapevole e adulta». Una missione che serve a «rendere sicura la propria identità» salvaguardando contemporaneamente «l’interesse comune, che non è la semplice sommatoria degli interessi privati».
Incalzato dalle domande degli studenti, De Bortoli ha poi ribadito la sua netta contrarietà sul futuro arresto di Sallusti per un reato di opinione ricordando che «io stesso, come direttore responsabile di un giornale, ho 160 processi sulle spalle» e ha poi risposto ai dubbi sull’indipendenza dei quotidiani. «Ogni giornale ha un proprietario -ha detto- ma la differenza sta nelle redazioni: di fronte a persone con una grande professionalità e un forte senso di responsabilità, non c’è condizionamento che tenga».

Ferruccio de Bortoli è stato invitato al liceo Crespi per la consegna di 6 borse di studio astudenti molto meritevoli, «alcuni dei quali hanno addirittura una media che supera il 9», spiega la presidente della Fondazione Crespi che mette a disposizione gli assegni da 400 o 500 euro. I ragazzi, che hanno ricevuto il proprio premio dalle mani del sindaco Gigi Farioli (che è stato studente del Crespi, ndr) sono Federica Crespi, Nicole Testa, Ingrid Stella, Elisa Ottolini, Veronica Castiglioni e Omar Casati

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Ottobre 2012
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