Prealpi Gas e i gettoni di presenza, gli altri punti del consiglio comunale

Non c'è stata solo la discussione sulla città metropolitana all'ordine del giorno del Consiglio Comunale. E tra gettoni di presenza (non) devoluti in beneficenza e il futuro di Prealpi Gas, ecco i più importanti temi discussi da Palazzo Gilardoni

All’ordine del giorno del consiglio comunale dell‘8 ottobre non c’è stata solo la delibera per chiedere di entrare nella città metropolitana. Ma, ancora prima di entrare nel merito degli oltre 30 punti in agenda, il presidente Diego Cornacchia ha voluto bacchettare i consiglieri. Nel primo consiglio comunale dopo il terremoto in Emilia, l’assemblea comunale aveva deciso di versare il gettone di presenza di quell’occasione in favore delle popolazioni terremotate ma, ad oggi, «solo 12 tra consiglieri e assessori hanno versato l’importo promesso». Meno della metà, ma c’è di più. Palazzo Gilardoni aveva anche deciso di pubblicare le dichiarazioni dei redditi dei suoi membri e in questo caso «sono arrivate solo quelle di 2 assessori e di 15 consiglieri». Per mettersi in regola (o mantenere le promesse) ci sarà tempo fino al prossimo consiglio comunale. «Dopo pubblicheremo la lista dei nomi», annuncia Cornacchia

PREALPI GAS – Il consiglio è chiamato a fare il primo passo per dare finalmente vita a Prealpi Gas, la società che dovrà rilevare la gestione del gas a Busto, Gallarate e in altri comuni minori. Per far questo l’amministrazione comunale ha deciso di trasferire la propria quota di Prealpi Gas del valore di circa 1 milione di euro ad Agesp. «E’ un passaggio fondamentale per avviare finalmente questo processo -spiega Gigi Farioli- e che permetterà di tutelare i lavoratori e la società stessa». L’obiettivo finale di Prealpi Gas sarà riuscire ad ottenere l’appalto per gestire la rete del cosiddetto Atem 3 che comprende 43 comuni ma, per farlo, «saranno necessari oltre 100 milioni, da dove arriveranno?» si chiede il consigliere democratico Mariani. I dubbi delle opposizioni non si fermano qui. «Se Gallarate, altro socio di Prealpi Gas, non decidesse di conferire le quote, che succede?» incalza Verga (PD) mentre Sablich (M5S) vede nell’operazione «una soluzione verso la privatizzazione di beni pubblici». Per rispondere a questi dubbi Farioli assicura di aver sento il sindaco di Gallarate che «mi ha pregato di dirvi che la sua città è così convinta di questa operazione che si affida completamente al progetto organizzativo, votando anche una delibera a fine settembre». E con 14 voti favorevoli, il passaggio di quote avverrà.

IMPIANTI COMUNALI – E’ passata con 22 voti a favore e l’astensione del solo consigliere Sablich la richiesta di “condividere” le strutture sportive anche in orario extra scolastico per le associazioni cittadine. In sostanza, Comune e Provincia metteranno a disposizione le rispettive proprietà per aumentare la quantità di ore e di spazi a disposizione, senza però aggravi di costi (la pulizia sarà a carico delle società sportive).

PETIZIONI E PROPOSTE – Se la proposta di Gian Paolo Sablich fosse stata approvata, la quantità di firme necessaria a presentare una raccolta di firme o una petizione popolare sarebbe stata rispettivamente di 140 e 280. La proposta vedeva quindi la decimazione della quota ora prevista, portando rispettivamente allo 0,2% e allo 0,4% della popolazione i sottoscrittori delle raccolte di firme. «Un po’ troppo poche» è stato il quasi unanime commento del resto dell’assemblea cittadina che, quindi, ha bocciato la proposta

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Pubblicato il 09 Ottobre 2012
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