Sanfelice scrive a Di Pietro: “Coerenza e trasparenza nel partito”

Il consigliere comunale dell'IdV, che è anche referente cittadino per Gallarate, interviene sui temi della selezione dei candidati e dei comportamenti

Eliseo Sanfelice, consigliere comunale dell’IdV a Samarate e referente cittadino del partito per Gallarate, scrive una lettera aperta al presidente e fondatore dell’IdV Antonio Di Pietro

Caro Presidente Di Pietro,
l’imminenza delle elezioni di rinnovo del Consiglio Regionale in Lombardia mi spinge a rivolgermi a Lei, in maniera diretta e pubblica attraverso questa lettera aperta, poiché ritengo che le prossime consultazioni possano rappresentare una opportunità che il nostro movimento politico non puo’ lasciarsi sfiggire nella prospettiva di un serio e deciso rinnovamento della classe dirigente di questo nostro disgraziato paese.
Da militante politico impegnato da ormai qualche anno sul territorio provinciale di Varese, nelle nostre sezioni, nelle piazze e nei mercati con i nostri gazebo, all’interno delle istituzioni comunali, ritengo di avere maturato una certa autonomia di giudizio per poter esprimere, con umiltà, ma anche con la consapevolezza di rappresentare intendimenti condivisi, alcune valutazioni che cerco sinteticamente di elencare qui di seguito.
1. E’ ormai maturo il tempo, ed e’ questo che stiamo vivendo, di adottare criteri di selezione della nostra classe dirigente, e, in special modo, dei nostri candidati alle Istituzioni superiori, in primis regionali e nazionali, improntate non soltanto a qualita’ morali e a profili professionali e culturali indiscutibili, ma anche alla capacita’ di impegno e sacrificio personale diretto sul territorio. In altre parole, la vita di sezione, la dedizione personale, la passione civile messe gratuitamente a servizio del movimento nel rapporto quotidiano con la gente, con i problemi della vita locale, con le esigenze del territorio, devono diventare criteri imprescindibili di selezione delle candidature e della dirigenza politica. Senza una decisa e radicale "svolta" in questo senso, il rischio che l’IDV diventi la mera mosca cocchiera di personaggi, in taluni casi discutibili, in altri magari interessanti, sia dal punto di vista umano che intellettuale, ma del tutto autoreferenziali e, in ultima analisi, estranei alla radice viva del movimento e incapaci di farsi promotori delle istanze dei nostri concittadini e dei nostri territori, diventera’ una certezza. Il caso di Giulio Cavalli per la Provinca di Varese e dei Maruccio valgono, da soli, più di ogni altra spiegazione.
2. Il movimento politico dell’IDV deve fuggire come la peste il tentativo di diventare il "tram" sul quale una certa classe dirigente locale (provinciale e regionale, innanzitutto) sale per farsi trasportare alle proprie desiderate destinazioni (incarichi istituzionali e para istituzionali) e che poi viene dalla stessa abbandonato o trascurato, oppure meramente tenuto "sotto controllo" , allo scopo, meschino, di avere un paravento utile a proteggersi e a mantenersi in sella nei periodi che intercorrono tra un congresso e un altro, tra una elezione ed un’altra.
3. La centralita’ e il ruolo dell’IDV nel campo dello schieramento di centro sinistra, sia a livello nazionale, che regionale e locale, devono essere sempre piu’ affermati da comportmenti responsabili e coerenti. Senza questa coscienza e questa, mi permetto di dire, grandezza d’animo corriamo il pericolo di diventare omologati agli altri nostri alleati spesso cosi’ presi dalle loro oligarchiche lotte interne e dalla incapacità di mantenere una linea aperta di ascolto della societa’. Mi spingo anche a fare un esempio-provocazione per meglio chiarire come vedo questa specifica vocazione dell’IDV
Se alle prossime elezioni regionali di dicembre /gennaio non fossimo in grado – a motivo della nostra lentezza nel sintonizzarci con la pubblica opinione e con il sentimento profondo della gente, nonche’ alla incapacita’ o non volonta’ di qualche responsabile a conformarsi a quei nuovi ed esigenti scenari cui accennavo sopra- di esprimere candidature in ogni provincia, a partire dalla nostra di Varese, con questi profili di serieta’, autorevolezza, coerenza, militanza attiva, forse potremmo anche orientarci a sostenere, nello schieramento di centro sinistra, quei candidati dotati di queste caratteristiche. Il nostro movimento politico esiste infatti in funzione dei suoi obiettivi di moralizzazione delle istituzioni pubbliche, di perseguimento della giustizia sociale e di rinnovamento generale del Paese. Non esiste in funzione delle ambizioni di qualche piccola figura di notabilato locale, o di funzionari politico! Ben comprendo la provocatorieta’ di questa mia proposta, ma non sono a mio avviso questi i tempi del pensiero conformista e della continuita’ con il passato.
Caro Presidente Di Pietro,
mi auguro anche di riuscire a esprimerLe di persona, in un prossimo incontro, queste considerazioni che ho voluto in estrema sintesi mettere per iscritto al fine di suscitare una auspicabile riflessione interna e un necessario e articolato dibattito capace di mettere in evidenza i gap e le mancanze di un processo di selezione della nostra classe dirigente che deve, invece, procedere spedito e senza timori reverenziali per alcuno. Nessuno, ad oggi, se non Lei puo’ spingere il nostro movimento su questa strada di più’ radicale sintonizzazione con la realta’ dei nostri territori e della nostra popolazione, quella della provincia di Varese, delusa dal centro destra ma anche ad oggi incapace di scorgere dall’altra parte una evidente e autorevole alternativa che non si accontenti di vincere per mancanza di avversari, ma abbia l’ambizione di sottrarre in maniera stabile e permanente l’elettorato altrui in forza delle proprie ragioni e della qualità dei propri uomini.
Un caro saluto.

Eliseo Sanfelice
Consigliere Comunale Samarate
Referente Cittadino Gallarate

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Pubblicato il 31 Ottobre 2012
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