Sel ha la sua lista: “Stop a una Lombardia confessionale”
Diritti delle donne, laicità, ambiente e lotta contro la mafia i temi forti dei candidati di Vendola in Provincia per le elezioni regionali
Sel lancia la sua campagna elettorale per le elezioni regionali, nella sede varesina, con Giulio Cavalli, il capolista, già consigliere regionale, che guiderà la lista nel nostro territorio. Il segretario provinciale Francesco Liparoti ha tenuto una relazione introduttiva: «Prima di tutto ricordiamoci che c’è stato uno scioglimento anticipato della regione, ora Lega e Pdl lo vogliono far dimenticare, ma la realtà è che hanno fallito, e che si sono rimessi insieme solo per non far vincere la sinistra». Giulio Cavalli, attore impegnato contro la mafia, è molto duro: «Conosco questo territorio e spero di poter essere utile al partito – afferma – sosteniamo Ambrosoli e saremo, come si dice, gli scassaminchia che gli ricorderanno che da questa crisi, in regione, bisogna uscire da sinistra e dal basso».
Cinzia Colombo, educatrice in un comune assessore a Gallarate, è candidata nella lista: «La nostra presenza è anche importante per riaffermare la laicità e l’impegno per i diritti delle donne, in una regione che sotto l’amministrazione Formigoni è diventata una delle più confessionali d’Italia». Andrea Bagaglio, di Varese, medico del lavoro, si è candidato per difendere la sanità pubblica: «Il bilancio della sanità è il più importante della regione – osserva – occorre che sia tolto il comando a Lega e Pdl». In lista c’è anche l’avvocato Marzia Giovannini di Varese: «Ho aderito a Sel perché ero stanca di sentirmi nauseata senza fare qualcosa in prima persona. Per educazione e per il lavoro che svolgo, sono sempre stata dalla parte delle persone più deboli, e credo che anche in regione si debba guardare in quella direzione, a sinistra, aiutando le persone che hanno meno diritti». Luca Saibene è avvocato ed è stato assessore a Uboldo. «La regione con Formigoni è intervenuta pesantemente su Uboldo, facendo realizzare uno svincolo inutile e dannoso, bisogna fare politiche che aiutino i cittadini». Cavalli ha poi affondato su Maroni osservando che«l’ex ministro qui ha fallito, la criminalità in queste zone si è diffusa. Io sono abbastanza incazzato con il centrosinistra perché non ha contrastato l’immagine di un Maroni che si dava da fare contro la mafia. E’ vero invece che Maroni è quello che salvò Cosentino in parlamento e che collaborò con Dell’Utri». E c’è anche il tempo di spiegare come mai Cavalli oggi sia in Sel dopo essere entrato in consiglio regionale con l’Idv tre anni fa:«Nell’idv c’era spazio per un’ala di sinistra, io entrai come indipendente legato a De Magistris e a Sonia Alfano, che poi fu espulsa. Votai sempre con Chiara Cremonesi di Sel, e oggi ho la tessera del partito. Io sono lo stesso di prima, quant’altro si è spostato».
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