Cinquecento fan per Guè Pequeno, il “bravo ragazzo”
Il rapper, già parte dei Club Dogo, ha fatto tappa alla Casa del Disco di Piazza Podestà per presentare il nuovo album dal titolo "Bravo ragazzo". Quattrocento dischi venduti in un'ora
Annunci che arriva Guè Pequeno e il risultato sono fan in attesa per ore. Quattrocento dischi venduti in un’ora e una folla di cinquecento persone pronte a tutto pur di conoscere il loro idolo. Un fenomeno che nell’ultimo anno si è ripetuto diverse volte al negozio di dischi di Piazza Podestà (giovedì c’è statao Gemitaiz, venerdì Clementino) ma che ogni volta sorprende: il rapper arriva in città e i ragazzi sono lì, pronti ad accoglierlo. Ognuno ha il suo idolo, intoccabile e da difendere da ogni critica con motivazioni che sembrano arrivare da certezze fondate. Oggi è toccato a Guè Pequeno, vivere il bagno di folla e le lacrime d’emozione dei fan. Il “bravo ragazzo”, così come c’è scritto sul suo disco fresco di stampa, è arrivato in città per firmare autografi e nessuno sembra essersi accorto della mancanza dei colleghi Club Dogo. «Siamo qui per lui. Lo preferisco da solo» spiega una ragazza. Qualcun altro non è d’accordo ma non c’è troppo tempo per pensarci: è arrivato il momento degli autografi e l’emozione è alle stelle.
Guè Pequeno scende della macchina, fa un cenno veloce ai fan e si mette alla scrivania dove per un’ora firmerà autografi senza sosta. I tempi sono strettissimi, ha un altro appuntamento a Milano e anche le interviste si riducono a due domande “rubate” alla quale Guè Pequeno risponde velocemente. «Il titolo del disco è ironico. Visto che i rapper solitamente hanno l’immagine da bad boy volevo giocare su questo fatto». Per quanto riguarda le collaborazioni invece: «credo che siano un caposaldo nel rap e che avvengono naturalmente. Siamo una grande famiglia, si collabora a vicenda e in questo disco ho cercato di fotografare la situazione del rap italiano con featuring intergenerazionali. Ci sono collaborazioni con Tormento dei Sottotono e con i giovanissimi Emis Killa e Fedez, passando per Fibra. Ho poi voluto rapper che ammiravo, anche se non sono famosissimi per il grande pubblico». Impossibile chiedergli altro. Eppure sarebbe bello capire cosa ne pensa Guè Pequeno di questa ondata di rap che sta invadendo la città e il mondo della musica, proprio lui che con i Club Dogo è stato tra i primi a rilanciare il genere. O cosa ne pensa della discografia musicale adesso che ha fondato la sua etichetta indipendente, la Tanta Roba, insieme a DJ Harsh. Ma il momento è dei fan e Pequeno, che all’anagrafe si chiama Cosimo Fini, classe 1980, deve concedersi (per quel poco tempo che resta) a quei ragazzi che hanno tra le mani il suo nuovo disco.
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