Dall’Igna e le piste ciclabili: “Meglio via Torino che via Da Vinci”

Al consigliere comunale del PdL non piace la scelta fatta per collegare centro e Arnate. "Le piste ciclabili sono spesso inutilizzate"

A Gallarate le piste ciclabili non le usa nessuno, ma se si fanno bisogna scegliere bene su quali vie farle. È un po’ il senso della critica portata all’amministrazione comunale dal consigliere comunale PdL Germano Dall’Igna. «A Gallarate ci sono alcune piste ciclabili: la più lunga è quella di via San Martino che va da Largo Mozart all’inizio di Besnate e che è stata costruita dalla Provincia di Varese. Un’altra, costruita da tempo, è quella di Via Noè e Via Schuster. Ci sono poi altri piccoli tratti sparsi per la Città. Come tutti possono verificare questi spazi dedicati alle biciclette non sono quasi mai utilizzati. Si può vedere qualche ciclista in via Monte S.Martino mentre in Via Noè e Schuster non c’è mai nessun ciclista. Altrettanto vale per via Fogazzaro, Viale dell’Unione Europea, la cosiddetta tangenzialina (molte insegne e pochi o nessun ciclista)». Cattiva programmazione negli anni passati? A dire il vero le piste citate sono tutte su assi principali, dove sono più utili. E allora? Forse «è questione di mentalità», dice Dall’Igna, perchè i gallaratesi continuano a trovare più comode le strade che non le ciclabili (che hanno qualche difetto, come ricordavamo qualche anno fa). Insomma: le corsie per le due ruote «è difficilissimo costruirle (periferie a parte)» e «non esiste la tradizione che le porterebbe ad essere utilizzate».

E su queste basi Dall’Igna critica «la pista ciclabile di Corso Leonardo da Vinci» che a suo dire «è diventata un vero “flop”», essendo ancora in costruzione. Primo punto: «È lunga circa 500 metri» (anche se a dire il vero connette due tratti già esistenti su via Da Vinci e via Fogazzaro). Secondo «è attraversata da due incroci di cui uno semaforico e da molti passi carrai, oltre ad avere un lungo filari di alberi che la affiancano. La prima parte, quella sud, che arriva fino a Via Ferrario è costituita dal vecchio marciapiedi diviso in due con una linea bianca e con una corsia per i pedoni mentre l’altra è quella ciclabile; entrambe le corsie sono molto strette, forse, e dico forse più strette di quanto consentono le norme attuali. La seconda parte è ancora in costruzione. È stato steso un tappetino d’asfalto sul marciapiedi e su parte dei posteggi a fianco ma non si sa che cosa altro si vorrà fare. Saranno aboliti i parcheggi? Come si interverrà per eliminare il dislivello tra marciapiedi e livello stradale? Un mistero impenetrabile  che non lascia presagire nulla di buono». Altro punto criticato,  «l’eliminazione dei parcheggi» (oggi non si sa il numero esatto di quelli esistenti, che non sono tracciati) che «sarebbe una sciagura» viste le diverse strutture d’interesse pubblico presenti in zona.

Dunque, dove intervenire? «Ci sono invece programmazioni più serie da fare ad esempio parlo di Via Torino, una strada di 1.500 metri che si presterebbe bene, con una previsione scrupolosa, a incorporare una pista ciclabile, per unire la parte Sud della città di Gallarate ed anche il vicino comune di Samarate».

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Pubblicato il 23 Giugno 2013
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