Servizi affidati in appalto da Amsc, il PdL attacca

L'assessore Lovazzano ha risposto parlando di servizi aggiuntivi e situazioni straordinarie, citando anche i costi. Bossi: "Amsc azienda allo sbando"

La gestione di Amsc è da sempre un tema “caldo” a Gallarate, negli ultimi tempi specie per quanto riguarda le questioni legate al lavoro. Massimo Bossi, del PdL (al centro nella foto), ha presentato in consiglio comunale tre “question time” legati all’uso di lavoratori esterni all’azienda, in polemica con la dirigenza Amsc accusata di voler «svuotare l’azienda», definita «ormai allo sbando». Alle interrogazioni di Bossi ha risposto l’assessore Alberto Lovazzano (che si occupa di bilancio e delle società partecipate del Comune, quindi anche di Amsc), che ha citato a sua volta le risposte ottenute dal direttore generale dell’azienda comunale e ha ricondotto la questione a scelte precise sui tre settori.

Primo punto sollevato da Bossi: il ricorso a lavoratori di cooperative nella gestione della raccolta rifiuti, che il PdL ha voluto persino documentare con alcune fotografie (una qui a sinistra). Lovazzano ha spiegato che sono stati impiegati per «un servizio aggiuntivo» per le zone che soffrono in modo particolare dell’abbandono di rifiuti in strada, in particolare in zone periferiche (il PdL segnalava in via Sicilia, nei dintorni del cimitero). «In aprile si sono fatte alcune prove di poche ore e poi si è programmato un intervento ogni 15 giorni» ha aggiunto Lovazzano. Fino ad oggi l’intervento “straordinario” è stato fatto una sola volta per ognuno dei singoli punti individuati.
Altra questione riguardava il parcheggio sotterraneo Seprio Park, dove il servizio di guardiania è stato affidato ad una impresa esterna avendo l’azienda bisogno di un dipendente interno da spostare ad altro servizio.  In entrambi i casi, ha detto Lovazzano rispondendo alle richieste, i costi del servizio appaltato sono inferiori al costo del lavoro con dipendenti (nel caso del Seprio Park: 13 euro/ora degli esterni contro 15 euro/ora degli interni). Ad una circostanza eccezionale è stato invece ricondotto la presenza di un lavoratore esterno («formato per la competenza richiesta») al distributore di Gas Metano di via Aleardi, nella giornata del 17 giugno scorso.

Le risposte alle tre interrogazioni hanno lasciato «insoddisfatto» il capogruppo del PdL, molto critico sulle scelte di Amsc. Bossi ha ironizzato anche sul ricorso alle cooperative: «Chissà come mai poi i servizi vengono affidati alle cooperative vicine alla sinistra. Ho poi forti dubbi sui costi più bassi, in ogni caso sarebbe meglio usare risorse interne». Sul ricorso a risorse esterne, Lovazzano ha invece sostenuto che «un’azienda ben gestita» non si dimensiona secondo le punte massime di personale necessario o per servizi di prova (come quello di pulizie straordinarie), ma valuta preliminarmente. Alla fine Massimo Bossi ha ribadito comunque che dal suo punto di vista Amsc è «un’azienda ormai allo sbando»: «Son due anni che non presentano un piano industriale», ha detto ancora al termine del consiglio. Su Amsc la battaglia sembra destinata a durare e la questione rimane sempre centrale anche nella politica del PdL.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Giugno 2013
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