Mafia e ‘ndrangheta continuano a fare “shopping” nel Varesotto

Le due organizzazioni criminali continuano ad essere presenti in provincia attraverso le proprietà immobiliari, le società che le gestiscono e prestanome. Dal 2009 ad oggi sono stati sequestrati beni per decine di milioni di euro

Mafia e ‘ndrangheta continuano a fare "shopping" in provincia di Varese e nel nord Italia in generale. Approfittano della crisi economica che sta decimando le nostre imprese sia tramite la concorrenza sleale (dovuta al riciclo di capitali sporchi, ndr) che tramite l’usura che spesso diventa estorsione (a causa della difficoltà nel reperire prestiti da parte degli imprenditori). Grazie a prestanome, spesso incensurati, e alle nuove leve che hanno studiato economia lavano i loro soldi sporchi attraverso le attività legali. Nessun controllo militare del territorio, nessuna arma ma valige di soldi che fanno gola anche agli imprenditori del nord. L’ultima operazione è quella portata a termine questa mattina da parte della Dda di Palermo e dai Ros ai danni della famiglia mafiosa che si stringe attorno a Matteo Messina Denaro, ancora libero dopo anni di latitanza: tra i tanti beni sequestrati ci sono anche vasti terreni e appartamenti tra Gallarate e Sesto Calende.

La storia dei sequestri ai clan in provincia di Varese è esplosa nel 2009 quando un fruttivendolo di Legnano (Vincenzo Rispoli) e alcuni imprenditori edili di Lonate Pozzolo (Nicodemo Filippelli ed Emanuele De Castro) finiscono nella rete dei carabinieri nel marzo del 2009 con l’operazione Bad Boys portò in carcere quasi 40 persone con l’accusa di appartenere, fiancheggiare e favorire la ndrina dei Farao Marincola di Crotone: sotto sequestro finirono 17 società, 34 appartamenti, 4 bar e ristoranti, 1 terreno, 20 auto, 70 conti correnti. Nella lista c’erano numerose imprese edili, direttamente o indirettamente controllate, locali pubblici molto noti tra i giovani quali lo Stomp di Legnano e il Billiard di Busto Arsizio, bar e tantissimi conti dai quali transitavano i soldi delle estorsioni. La seconda tranche nel novembre 2010 quando erano finiti nel mirino una pompa di benzina, due locali, vari appartamenti tra Varese e Gallarate, due ville e altri conti correnti per un valore complessivo di 7 milioni. Anche il commercialista della cosca di ‘ndrangheta, Giulio Baracchi, ha subito sequestri pesanti per un valore di 3 milioni di euro: due fabbricati con relativo arredamento, due terreni, una abitazione in villini e un box, tutti siti in Portovaltravaglia, le quote di una società operante nel settore della gestione del personale e vari titoli bancari (uno dei quali, in particolare, attivo presso un istituto di credito ticinese, avente un saldo attivo di 1.300.000,00 euro) valenti complessivamente, secondo una stima preliminare, circa 3 milioni di euro.

Subito dopo è stato il turno della mafia gelese, radicata a Busto Arsizio da molti anni e sgominata con le operazioni Fire Off e Tetragona con l’arresto di numerosi esponenti del clan che operavano estorsioni, traffico di droga e si impossessavano di imprese e beni mobili e immobili. Anche in questo caso sono stati sequestrati e confiscati numerosi beni riconducibili ai clan per un valore complessivo che supera 10 milioni di euro. Furono sequestrati e poi confiscati imprese edili, conti correnti, una barca di 14 metri appartamenti e ville nella piena disposizione del clan, quasi tutti a Busto Arsizio.


A fronte delle numerose operazioni e conseguenti sequestri, purtroppo, molti di questi beni non riescono a trovare un reimpiego rapido anche a causa di lungaggini burocratiche che non sempre facilitano il compito. In una villa di Lonate Ceppino, ad esempio, è stato aperto un asilo mentre a Castellanza uno sportello per il sostegno ai disabili. In altri casi questi beni restano chiusi o ritornano nelle mani sbagliate. Da tempo Libera, che del recupero dei beni confiscati alla mafia ha fatto la propria bandiera, chiede che questi immobili vengano assegnati ad associazioni con maggiore facilità e velocità.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Ottobre 2013
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