La benedizione “cancellata” a scuola diventa una messa
Organizzata su richiesta dei genitori della scuola una celebrazione in chiesa per giovedì prossimo. Il parroco: “Il Natale è la festa della pace”. Il Pd stempera gli animi: “È stato un genitore italiano, non fatene una intolleranza tra religioni”
Una messa natalizia per tutti i bambini e i genitori della scuola. E per tutti coloro che vorranno partecipare. È l’iniziativa organizzata su richiesta degli stessi genitori dopo le polemiche sollevate dalla cancellazione della benedizione nelle scuole dell’istituto comprensivo della città. Cancellazione avvenuta dopo che un genitore aveva avanzato alla dirigente scolastica, Paola Tadiello, dubbi legali sull’iniziativa, in seguito a una sentenza del Tar che vieta celebrazioni religiose in edifici scolastici.
La mancata benedizione ha sollevato parecchie polemiche in città e ai genitori non è bastato che tutto sia stato trasformato in uno scambio di auguri con il prete e le autorità cittadine, che si svolgerà nei prossimi giorni.
«Sarò presente a scuola solamente per fare un saluto – spiega il parroco della città Don Gianni Cazzaniga -. Dal punto di vista religioso invece, per chi vorrà faremo una messa giovedì 19 dicembre alle 18.30 nella chiesa parrocchiale Santo Stefano. Ma attenzione, questa situazione non deve diventare un’ennesimo motivo di scontro, ce ne sono già molti nella nostra vita e non serve se ne aggiunga un altro. Il natale è la festa della Pace e come tale deve rimanere».
A gettare acqua sul fuoco, anche nelle polemiche con altre religioni, è anche il segretario cittadino del Partito Democratico, Santi Raineri: «La benedizione natalizia non mina di certo la laicità della scuola pubblica, che è un valore fondamentale. Alla base della convivenza civile ci deve essere il rispetto: negare una semplice benedizione significa soltanto togliere un momento di aggregazione e non aggiungere nulla alla laicità della scuola. Il mio più grande rammarico è che una parte dei genitori ha subito pensato alla richiesta di qualche genitore di altra religione: mi trovo quindi costretto a ribadire che l’opposizione alla benedizione è stata sollevata da un genitore italiano non credente. Queste incomprensioni possono diventare le basi che alimentano i campanilismi e intolleranze verso altre culture e religioni».
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