Autovelox, primo ricorso vinto. L’avvocato del Comune contesta la procedura
Primo accoglimento del giudice di pace per le multe in via Adige. Esulta l'avvocato Marraffino, ma il legale che rappresenta il Comune, Pietro Romano, annuncia già l'appello
Primo ricorso accolto per le multe di via Adige. L’udienza si è svolta martedì 11 febbraio davanti al giudice di pace di Gallarate, Laura Sardini. Si tratta di uno dei ricorsi, più di quaranta, presentato dell’avvocato Marisa Marraffino (a cui si aggiungono quelli presentati autonomamente dai cittadini). «Siamo davvero soddisfatti per questa vittoria – commenta l’avvocato che ha anche colto l’occasione per ringraziare i colleghi cardanesi che le hanno dato supporto in questi mesi -, ma non ci fermiamo qui». La multa, che risale al 21 giugno 2013 e segnalava che la macchina viaggiava a 61 chilometri orari, è stata quindi annullata. «Adesso chiederemo i danni in sede penale», spiega Marraffino.
Oltre ai testimoni, fra cui diversi lavoratori di Agusta che percorrono quella strada quotidianamente, l’avvocato ha presentato altre prove. Fra queste c’è il recente provvedimento del ministero dei Trasporti che analizza il posizionamento del cartello con l’indicazione di "inizio centro abitato", quello che secondo la norma definisce il limite di velicità a 50 chilometri orari. Marraffino aveva anche chiesto il sequestro dell’apparecchio per la rilevazione della velocità e su questo c’è un procedimento penale in corso. Le udienze relative a questi ricorsi andranno avanti fino a maggio. «Ora aspettiamo le motivazioni del giudice – conclude l’avvocato -. I ricorsi comunque sono tutti uguali quindi ci aspettiamo altri risultati simili».
Secondo i dati forniti sulle multe di via Adige dal legale che rappresenta il Comune di Cardano al Campo, Pietro Romano, «questa è la 14esima sentenza da ottobre e la prima che dà ragione al ricorrente». E proprio su quest’ultima il legale annuncia già l’appello. Al centro del contendere c’è una questione procedurale. «L’avvocato Marraffino – spiega Romano, che oggi era assente all’udienza, al suo posto c’era un collega – aveva presentato come prove nelle passate udienze delle foto e un video che non riportavano la data. Non risultava neanche chiaro dove fossero state scattate. Per questo le ho "disconosciute". Per poterle usare lo stesso, l’avvocato avrebbe dovuto chiedere ufficialmente il riconoscimento e a questo punto sarebbe partito il procedimento di verificazione. Ma Marraffino non ha mai chiesto il riconoscimento e quindi oggi non poteva usarle. Il giudice invece ha lasciato che le mostrasse ai testimoni. L’avvocato che rappresentava il Comune ha fatto mettere a verbale che non avrebbero dovuto essere usate».
Mentre continueranno le udienze sugli altri ricorsi, Romano aspetterà quindi le motivazione della sentenza di oggi per presentare poi «appello immediato». Non sembra quindi destinata a chiudersi presto la vicenda iniziata la scorsa estate e i cittadini multati restano in attesa.
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