“Il demonio di Sant’Andrea”, tra libri e sapori lucani

Domenica 30 marzo, alle 18, a Venegono Inferiore presso la sala adiacente la Biblioteca Comunale si terrà Aperitivo con l'autore de "Il demonio di Sant'Andrea"

Domenica 30 marzo, ore 18:00, a Venegono Inferiore presso la sala adiacente la Biblioteca Comunale si terrà Aperitivo con l’autore de "Il demonio di Sant’Andrea". Interverranno: Gaetano Allegra (autore del libro), Giuseppe Musolino (curatore dell’opera). Con degustazione di vini tipici lucani e con l’accompagnamento musicale di: Alessio Sanvito (cantante), Alessio Penzo (pianista). 

Organizzato dal Comune di Venegono, che ospiterà l’evento nella sala adiacente alla biblioteca comunale, questo evento prevede anche degustazione di vino aglianico del Vulture, tipico della Lucania.L’ingresso è libero. Durante la presentazione il cantante Alessio Sanvito e il pianista Alessio Penzo eseguiranno il brano “Brigante se more”, canzone lucana che è considerata uno degli inni del brigantaggio. Con la prefazione di Rita Borsellino, “Il Demonio di Sant’Andrea”, di Gaetano Allegra, è un romanzo storico ambientato nell’Italia di 150 anni fa e che racconta di quel rapporto conflittuale che ha immediatamente visto contrapporsi il Nord e il Sud della nostra nazione. Ma, allo stesso tempo, è una favola poetica e (come dice la stessa Rita Borsellino) ricca di ideali nobili che emozionano il lettore. La favola di un giovane contadino lucano che scopre l’inarrivabile potenza della cultura e sogna di cambiare la Storia offrendo questa chance anche ai propri pari. Affiancherà il famoso brigante Crocco, sfiderà l’invincibile esercito Savoia, costruirà un’enorme città nel nulla, ingannerà il destino nei modi più incredibili e sarà acclamato da un intero popolo col soprannome di “Demonio di Un’opera prima capace di offrire uno spaccato realistico delle cronache dell’Unità d’Italia (tutte le vicende riportate sono state accuratamente studiate sulle testate giornalistiche dell’epoca e sui diari di personaggi chiave come il generale spagnolo José Borjes). Nello stesso tempo, però, afferma con forza la propria identità di romanzo – e non di documentario – proponendo molte pagine appassionanti, ricche di azione, di suspense e di rappresentazioni belliche esposte nei minimi particolari. E lascia in gola al lettore un messaggio chiaro di amore per la conoscenza, di dovere di fratellanza e d’orgoglio per un senso  d’appartenenza alla propria terra che forse, oggi, stiamo dimostrando d’aver perso.

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Pubblicato il 28 Marzo 2014
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