Il Don Milani: la scuola con due volti
L'Istituto di Tradate ha una succursale a Venegono che sta crescendo. I due plessi hanno storie e richieste differenti difficili da amalgamare
Doppia sede, quattro corsi e mille studenti da gestire. L’istituto Don Milani si divide tra Tradate e Venegono: nella prima sede si studia costruzione ambiente e territorio ( ex geometri) ed economia, a Venegono si insegnano le materie artistiche: liceali e tecniche. La sede tradatese si trova all’interno del polo scolastico, circondata da altre realtà formative, la seconda è a Venegono, un’isola al limitar del parco Pineta.
La vita di questa scuola è legata molto alla sua conformazione: nella sede distaccata ci sono gli studenti “artistici” mentre a Tradate si concentrano le altre attività. I due gruppi rimangono abbastanza distinti, anche le assemblee di istituto sono organizzate in modo separato. Poco spirito di gruppo e qualche malumore: « La dotazione tecnologica e i laboratori potrebbero migliorare – commenta Celeste Colombo – ci sentiamo un po’ penalizzati e stiamo lavorando per migliorare la dotazione di questa sede».
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Insieme a Giulia Buonanno Samuele Oliveto e Carlo Restelli, Celeste Colombo è rappresentante degli studenti in consiglio di istituto: « Questo liceo artistico, per il resto, offre un ambiente sereno e un ottimo rapporto con i docenti. Siamo piccoli, quindi ci si conosce tutti e ogni difficoltà viene affrontata con la disponibilità dei professori». Soddisfatta della parte artistica è anche Giulia : « Anche il clima tra i ragazzi è decisamente positivo. C’è una sana rivalità ma che non sfocia mai in tensioni o episodi di bullismo. I contatti tra noi ragazzi rimangono personali: nonostante la pagina FB noi preferiamo incontrarci e parlarci direttamente».
L’unico neo rimane la sede: il liceo artistico è giovanissimo, solo il prossimo anno raggiungerà il corso completo. Andando avanti di questo passo, i problemi di spazio e di coordinamento , temono le due rappresentanti, diventeranno di difficile gestione
L’intenzione delle due ragazze è quella di far passare la necessità di potenziare i laboratori e la dotazione tecnologica: « Si era tentata la sperimentazione con i tablet ma poi è stata accantonata perchè di difficile gestione. Inoltre la scuola aveva comprato ben 10 Mac che sono stati rubati nel giro di pochissimo tempo. Una grave perdita per noi, anche perchè la scuola aveva fatto un investimento importante in un momento di vera difficoltà».
È proprio il dato economico che più preoccupa i 4 ragazzi, anche perchè , dopo il servizio del programma televisivo “Le Iene”, c’è stato un boicottaggio generale verso il contributo volontario: « Stiamo tentando di far capire ai nostri compagni il valore di quella cifra – spiega Giulia – senza quel sostegno il nostro istituto non può arricchire i suoi laboratori».
Una punta di dispiacere si coglie nel commento di Celeste: « Noi rappresentanti ci siamo battuti in consiglio perchè quel contributo venisse abbassato. Nemmeno davanti al ribasso, però, i nostri compagni non hanno pagato. I nostri sforzi sono stati vani…».
Per contribuire anche economicamente allo sviluppo del Don Milani, i quattro rappresentanti hanno proposto di sfruttare le capacità e la creatività dei ragazzi e partecipare a iniziative sul territorio e farsi conoscere. In attesa di occasioni, ogni sforzo organizzativo è attualmente concentrato sulla “Giornata dello Studente” una tradizione del Don Milani che viene vissuta con grande fervore. Si tratta di una giornata in cui sono proposte attività sportive o di laboratorio diverse: « È vero che a Tradate si hanno più opportunità rispetto a Venegono – ammette Carlo – Il nostro plesso è davvero ben fornito e la dotazione tecnologica che abbiamo noi geometri è di alto livello».
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Nella sede di Tradate, in effetti, si respira un’atmosfera positiva: « Il clima è ottimo, i professori disponibili e tra noi ragazzi si va tutti d’accordo – spiega Samuele – C’è un certo orgoglio d’appartenenza, forse perchè ci confrontiamo di più con le altre scuole. Abbiamo occasioni per fare stage e conoscere il mondo del lavoro. Importante è l’esperienza che ogni anno facciamo in Valfurva, con un geometra che ci coinvolge in lavori reali».
L’unico cruccio, rimane quello del contributo volontario: quei 130 euro non versati che peseranno sul bilancio della scuola ormai senza fondi.
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