Nessuno nasce povero: dichiariamo illegale la povertà

Gli studenti del comprensivo e dell'Isis di Bisuschio hanno assistito alla lezione del prof Petrella che ha parlato della "mercificazione" dei diritti umani

Gli alunni dell’Isis di Bisuschio e del comprensivo di Induno Olona hanno dichiarato “illegale la povertà”. I ragazzi hanno assistito agli incontri con il Prof. Riccardo Petrella, promotore della iniziativa. Non è stata solo una lezione di economia, ma una lezione di vita e di speranza per gli studenti costretti domani a confrontarsi con una realtà drammatica di una crisi economica, che vede un tasso giovanile di disoccupazione a livello nazionale pari al 35% e che sale paurosamente al 50% nel Sud del Paese.

»È in gioco il vostro stesso futuro- ha detto il prof Petrella –  se non si cambia radicalmente strada. Se subito dopo la seconda guerra mondiale tutti gli Stati dei paesi occidentali avevano inserito nello loro rispettive Costituzioni i diritti fondamentali dell’uomo e dei beni comuni – giustizia, democrazia, libertà, salute, scuola, lavoro, casa, trasporti – da alcuni anni a questa parte soprattutto in questi ultimi decenni, c’è stato il tentativo peraltro riuscito, di privatizzare e monetizzare questi diritti, da quella che possiamo definire una finanza speculatrice e predatrice, in nome di una assurda filosofia: il privato è bello ed efficiente, il pubblico è oneroso. 
L’esempio classico è la casa: oggi se un operaio vuole farsi la casa deve andare in banca, dare tutte le garanzie di solvibilità ed impegnarsi a pagare un mutuo per 25 o 30 anni, vincolando il suo futuro ad una banca. In questa situazione la casa non è più un diritto, ma solo uno scambio, una mercificazione. Lo stesso esempio oggi si può fare per la sanità, l’istruzione, i trasporti ecc. ecc.
Lo sradicamento dei fattori strutturali dell’impoverimento nel mondo passa dalla promozione di una nuova economia dei beni comuni che operi a livello locale e globale, fondata sulla sicurezza comune, la cooperazione e la partecipazione dei cittadini. E che garantisca per tutti protezione sociale e rispetto dei diritti umani …. con una iniziativa che coinvolge soggetti diversi in tutto il mondo con l’obiettivo di mettere fuori legge quei processi che sono alla base dell’impoverimento di miliardi di persone in tutto il pianeta. L’appuntamento è per il 2018 in occasioni del 70° anniversario dei diritti dell’uomo, ove verrà chiesta una risoluzione ONU per proclamare l’illegalità di quelle leggi e pratiche sociali che sono all’origine e alimentano la povertà nel mondo».
 
I 12 punti di questo manifesto sono in estrema sintesi: nessuno nasce povero; poveri si diventa; non è solo la società povera che produce povertà; l’esclusione dell’altro produce l’impoverimento; l’impoverimento è collettivo; l’impoverimento è figlio di una società che non crede nei diritti di vita; i processi avvengono in società ingiuste; la lotta contro la povertà è 
anzitutto lotta contro l’arricchimento; la povertà è aumentata in seguito alla mercificazione di beni comuni; vanno eliminati non i sintomi ma le cause della povertà; la povertà oggi è una nuova forma di schiavitù basata su un furto di umanità; per questo occorre mettere fuori legge le leggi che alimentano i processi d’impoverimento. 
L’incontro è terminato con un monito di don Lorenzo Milani per tutti gli studenti: «Il poter studiare non è un sacrifico, è una grazia e va pagata cara, più cara del costo del lavoro nei campi. Se non la scuola diventa corruttrice e sforma bell’imbusti pretenziosi e viziati»-

L’iniziativa non termina con questi incontri, anzi è solo l’inizio con la volontà di dar vita 

all’interno del comitato di una COMMISIONE che possa portare avanti questa battaglia che non è ovviamente scontata, iniziando anche a chiedere l’adesione dei Consigli Comunali del varesotto per aderire a DICHIARARE ILLEGALE LA POVERTA’.
Coloro che vogliono aderire, soprattutto giovani, possono mettersi in contatto con Mara: maramdl@hotmail.com oppure con il comitato e.mail: emiliovanoni@libero.it. 
Per gli interessati ad approfondire l’argomento sono a disposizione due siti: www.banningpoverty.org 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Marzo 2014
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