Nuova e vuota, la Paolo VI attende il nuovo sindaco per avere un futuro
Gli appartamenti sono ancora vuoti e non si sa per cosa può essere utilizzato il terzo piano. Il bando per la gestione vinto qualche mese fa dal Melo
Cosa ne sarà della Casa Paolo VI, già Villa Usuelli come alcuni preferiscono ancora chiamarla? Sicuramente sarà uno dei temi di questa campagna elettorale, come già lo fu della scorsa. La struttura infatti non solo è destinata ad abitazioni a canone sociale e moderato e quindi socialmente importante, ma si trova anche nella piazza principale ed è sotto gli occhi di tutti. Per ora giace quasi ferma se non per alcune iniziative pubbliche durante le quali viene aperto soprattutto il salone a piano terra.
Alcuni mesi fa il Melo di Gallarate ha vinto il bando di gestione, ma la speranza espressa dall’amministrazione di vedere le prime famiglie entrare ad aprile ormai è sfumata.
La soluzione non ci sarà prima prima delle nuove elezioni, quindi questa sarà la prima fra le eredità per la nuova amministrazione. Da affrontare ci sarà anche una questione strutturale. «La nostra priorità sarà far entrare al più presto le famiglie – spiegano Giacomo Iametti e Loris Bonato di Cardano Rinasce -, ma gli appartamenti devono ancora essere certificati. Nell’ultima commissione territorio è venuto fuori che il terzo piano ha diversi problemi, manca anche la scala antincendio. Altro che ospitare la sala consiliare…».
Sì perchè una delle idee era quella di ospitare nell’edificio la sala consiliare che al momento non c’è e infatti il Consiglio comunale si riunisce in sala Pertini al Cuoricino. «Ma nessuno ha mai detto che lo spazio sarebbe stato al terzo piano, almeno non nella presente amministrazione – risponde Costantino Iametti, sindaco facente funzioni e assessore all’Urbanistica -. Al momento attendiamo il collaudo e di sapere per cosa potrà essere usata questa sala che è dedicata a Laura Prati». L’incertezza sembra girare attorno al "peso" che il piano può sopportare. «Quando diranno per cosa può essere usata si potrà pensare a una soluzione – continua Iametti -. Anche la scala d’emergenza dipende da questo: serve solo se nella struttura si faranno un certo tipo di attività». Insomma, fra le priorità del prossimo sindaco il futuro di questo edificio nuovo e vuoto dovrà essere in cima alla lista.
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