“Fermate le bombe sui bambini di Gaza”
Al presidio varesino di piazza Repubblica indetto dalle comunità straniere si sono riunite circa duecento persone per dire basta alle operazioni militari israeliane
«Lo stato di Israele deve interrompere subito l’opera di distruzione del popolo palestinese». Non c’erano mezzi termini nel presidio varesino di piazza Repubblica dove le comunità straniere si sono riunite per dire basta alle operazioni militari nella striscia di Gaza.
Tra le altre c’erano la comunità siriana e quella pachistana, diverse associazioni pacifiste e alcuni cittadini unitisi nella protesta con una lettura del conflitto israelo-palestinese senza sfumature: “Israele ha le mani sporche di sangue e un disegno di aggressione imperialista imperialista”, recitavano alcuni dei volantini distribuiti.
Una lettura forte che arriva però nel giorno in cui le notizie provenienti dal Medio oriente non sono per nulla positive. Le cronache delle operazioni militari nella striscia di Gaza sono ormai delle vere e proprio storie di guerra.
Si combatte per le strade e i palazzi di Gaza. La conta dei morti ha sfondato il numero di 400 persone e 80.000 mila è la stima degli sfollati in fuga dalla battaglia che quartiere dopo quartiere sta interessando la città.
«Non c’è nulla di umano in quello che sta succedendo a Gaza – racconta Thierry Dieng, anche lui in piazza a Varese per potestare -, la strage di donne e bambini va fermata subito». Naeem Pasha è invece il presidente dell’associazione pachistani di Varese che fa parte degli organizzatori del presidio varesino: «oggi manifestiamo per i popoli di palestina – ci spiega -. Anche oggi decine di persone sono morte sotto le bombe e i fucili, noi siamo qua per richiedere allo stato italiano e alla comunità internazionale di alzare la voce contro questa violenza». Fâdî, originario di Betlemme ci ha raccntato di come la guerra tra Israele e Palestine, negli anni passati e in questi giorni, a causata la perdita di molti parenti (nel video).
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