Urtato sulla ciclopedonale e mio figlio ci ha rimesso un dito
Un papà racconta: "Stavamo passeggiando sui bordi del Canale Villoresi quando un ciclista ci ha quasi investito. Lo denuncerò"

Ho letto sulle varie cronache di un incidente accaduto lungo la ciclopedonale del canale Villoresi in zona di Somma Lombardo e vorrei raccontarvi quanto accaduto a me e mio figlio di 10 anni lo stesso giorno e in una situazione analoga.
Il canale era lo stesso e la ciclo pedonale, quella compresa nel tratto tra Busto Garolfo e Arconate.
Erano circa le 18, quando io e mio figlio Lorenzo stavamo tranquillamente percorrendo in bicicletta quel tratto di pista. Davanti a noi una coppia di anziani e un anziano signore con un cane al guinzaglio, ci precedevano.
All’improvviso, in direzione opposta, sopraggiungeva uno di quegli invasati del pedale, tutto bardato in una attillata tutina azzurra e con una mountain bike bianca, con ruote bianche da 29 pollici, che piombando ad alta velocità nel nostro gruppo, urtava mio figlio e lo faceva cadere, urlandogli in malo modo di stare attento a dove guardava. Mi fermavo e gli urlavo di andare piano, che quella era una ciclo pedonale e non la pista di allenamento per il Sella Ronda del prossimo giugno.
Ma questo bel fenomeno di umano, (sulla quarantina), si allontanava senza nemmeno preoccuparsi di verificare cosa era accaduto, facendo in breve perdere le proprie tracce.
Risultato: una falange rotta e varie escoriazioni.
Ora, dopo il responso del chirurgo della mano, che avverrà lunedi all’ospedale di Legnano, mi recherò a sporgere denuncia per omissione di soccorso e lesioni personali nei confronti di ignoti, sperando che il personaggio venga presto individuato dalle forze dell’ordine.
Vi sarei grato se vorrete dare un piccolo spazio a questo episodio, in considerazione che questi “campioni”, stanno ormai prendendo le ciclo pedonali come loro terreno di allenamento agonistico.
Come sempre le mie cordialità
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Troppo spesso le persone che frequentano le ciclopedonabili si dimenticano che non sono i soli a percorrerle e che il loro comportamento può essere pericoloso per gli altri utenti.
Tre esempi per non fare torto a nessuno.g
1) Pedoni con animali senza guinzaglio, o con guinzaglio estendibile trollo allungato
2) Pedoni che sostano in capanelli dietro curve cieche
3) Ciclisti che pensano di essere in circuito e impegnati in gare contro il tempo.
Maurizio
Penso che Maurizio abbia già detto tutto quello che c’era da dire.
Io frequento spesso la ciclabile della Valle Olona e spesso incappo in ciclisti che corrono come pazzi, pedoni che camminano in 3-4 affiancati, gente con cane libero..
Un pò come per la strada…tutti pensano di potere fare quello che vogliono…e questo è un grosso problema tipico italiano.
Prima di denunciare, forse sarebbe il caso di farsi un bell’esame di coscienza.
Concordo sul farsi un esame di coscienza tutti quanti sul come viene utilizzata una ciclo/pedonale. Però il padre del bambino fa bene a fare una denuncia in quanto questo tipo di persone irresponsabili fanno gettare fango su tutta la categoria. Il Ciclismo è uno sport e lo sport si basa prima di tutto sul rispetto… cosa che in questo caso ed in milioni di casi manca…
Non mi stupisco.
Guidano già pericolosamente i mezzi a motore, fregandosene delle regole e facendo sorpassi al limite del ritiro patente.
Perché dovrebbero cambiare stile su una bicicletta?
E’ una questione di mentalità…o si cambia o bisogna estirparla.