Accam approva il bilancio e dà il via al nuovo corso
Il presidente Antonelli ha rassegnato le dimissioni: "Lascio una società in salute ma non spetta a me proseguire". Con lui decade anche il consiglio di amministrazione
Con l’approvazione del bilancio consuntivo e le dimissioni del presidente del consiglio di amministrazione Roberto Antonelli si chiude definitivamente un’era per Accam, la società di gestione dell‘inceneritore di Borsano. Ora si apre una nuova fase che porterà (c’è chi spera entro il 2019 ma certamente non oltre il 2025) allo smantellamento dell’inceneritore e alla realizzazione e messa in attività della fabbrica dei materiali (il centro riciclo) e all’impianto dell’umido con produzione di biogas.
Questo il futuro deciso dall’assemblea dei soci nei mesi scorsi e che ha portato anche alle dimissioni di Antonelli che ha sottolineato due aspetti: «Credo sia giusto in questo momento farmi da parte – ha detto a margine del cda di lunedì sera – lascio una società in salute che ha migliorato le sue performance ma per il nuovo percorso serve certamente una persona diversa. Ringrazio i consiglieri di amministrazione e tutti coloro che hanno collaborato».
Con lui, molto probabilmente, si dimetteranno altri consiglieri in modo da far decadere l’attuale consiglio e nominarne uno nuovo che guidi questa nuova fase. Intanto è arrivata da Gallarate la disponibilità di un sito per la realizzazione della fabbrica dei materiali mentre si attende ancora l’ok da Legnano per l’impianto di trattamento dell’umido e la centrale a biogas (già avversata da un comitato ambientalista, ndr).
Intanto il sindaco Gigi Farioli ha scritto una lettera di ringraziamento ad Antonelli e al cda che ha lavorato fino ad oggi e ha auspicato che il nuovo percorso intrapreso da Accam sappia integrare al suo interno tutto il ciclo dei rifiuti dalla raccolta allo smaltimento in un’unica società che coinvolga Busto, Legnano e Gallarate. Inoltre ha anche confermato la volontà che venga rispettata la convenzione che stabilisce la riconsegna del terreno sul quale sorge l’impianto di incenerimento, bonificato entro il 2025.
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