San Bernardino, purezza e onore
E' la contrada che si estende attorno alla chiesa omonima, le cui campane salvarono una fanciulla da un capitano senza scrupoli che stava per ucciderla
La Contrada San Bernardino si trova nella zona sud-est di Legnano. La leggenda che racconta i colori della contrada narra di un capitano d’armi che voleva condannare a morte una ragazza per aver respinto il suo amore. Tale capitano avrebbe graziato la giovane solo se le campane della chiesetta di San Bernardino avessero risuonato senza l’intervento umano.
Subito dopo il primo fendente vibrato dall’aggressore, le campane iniziarono a suonare da sole e ciò calamitò l’attenzione di alcuni cavalieri di passaggio, che intervennero traendo in salvo la fanciulla. La leggenda vuole che la tunica della ragazza, sporcata dal sangue, divenne la bandiera della contrada. Il bianco infatti indica la purezza della fanciulla, mentre il rosso la sua regalità d’animo. San Bernardino vanta 9 vittorie dal 1956 al 2007. Il motto: “Pons gloriae virtutem ligat” (Bernardino nostro santo).
Abbiamo intervistato la Castellana Sara Caccia e il Gran Priore Luca Bonini.
Cosa significa partecipare e vivere all’interno del palio?
«Vivere all’interno del palio senza dubbio è una cosa dettata dalla passione. Passione per questi colori, passione per l’intera manifestazione e soprattutto per dare soddisfazioni a tutti i contradaioli. La passione per noi reggenti è nata duramente dal primo momento in cui abbiamo cominciato a venire in maniero e continua ancora oggi a prescindere da quello che poi sarà il risultato della corsa. La passione per tutto ciò che riguarda questo mondo, non troppo diverso o lontano dalla realtà, è l’ingrediente fondamentale per viverla in armonia»
Quali sono i temi della sfilata? Presenterete delle novità?
«Il tema della contrada di San Bernardino è il trionfo delle armi quindi ci sarà una prevalenza maschile in sfilata ma sono stati realizzati numerosissimi abiti nuovi, tutti ideati realizzati e cuciti dalle donne della contrada, che offrono come ogni anno servizi di questo tipo senza aver nulla in cambio se non il rispetto e la gioia di tutti i contradaioli».
Come descriveresti il clima che si vive all’interno della contrada di San Bernardino?
«Qui esiste un clima solidale. La contrada riesce ad andare avanti grazie al lavoro di tutti, dal lavoro delle donne come detto prima, al lavoro di noi reggenti che abbiamo la responsabilità di far vivere bene in contrada ogni singolo contradaiolo».
Qual è la cosa principale che vorreste lasciare alle nuove generazioni di San Bernardino?
«Sicuramente la passione e l’amore eterno per la contrada e per il palio stesso, la storia fatta di ricordi passati. Credo che vivendo in questo ambiente si possano imparare tantissime cose proprio vivendole. Ricordare in questo modo un avvenimento storico così importante spinge sia gli adulti che i bambini ad appassionarsi alla storia della nostra terra ma non solo. Stare in maniero significa anche venire a contatto con un sacco di persone e modi di pensare diversi e questo è sempre un ottimo modo per imparare qualcosa di più anche su noi stessi».
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