Via Seprio, consegnate le chiavi delle 21 case pubbliche
L'edificio era abbandonato da anni, dopo il fallimento del costruttore. Il Comune l'ha rilevato e con il contributo regionale l'ha recuperato come Edilizia Residenziale Pubblica: un percorso non facile, concluso dopo sei anni
Dopo sei anni di lavori, giunge a compimento il progetto di via Seprio a Cardano al Campo: un edificio privato abbandonato dagli anni Novanta (per il fallimento del costruttore), divenuto simbolo di degrado, recuperato dal Comune e con il contributo fondamentale di Regione Lombardia. Giovedì 7 maggio sono stati consegnati i 21 appartamenti di Edilizia Residenziale Pubblica.
Il progetto è aperto dal 2009 e il percorso è stato accidentato: l’allora amministrazione di Mario Aspesi e il consiglio comunale decisero di «trasformare una criticità in una opportunità», come ha ricordato il vicesindaco Vincenzo Proto, a fianco del primo cittadino Angelo Bellora. Le case in serie di via Seprio, che si erano ridotte ad una “casbah” abitata abusivamente da senzatetto e sbandati, sono state rilevate dal Comune, con un finanziamento consistente erogato da Regione Lombardia. Il cantiere si è chiuso nel febbraio 2014 , ma per arrivare alla consegna delle chiavi è servito ancora un anno e più (la previsione era primavera 2014, si è arrivati a maggio 2015), con non poche polemiche. L’ultima difficoltà: il fallimento di un artigiano che stava curando alcuni impianti, con il blocco delle certificazioni.
Al di là delle difficoltà dell’ “ultimo miglio”, il percorso fatto è stato interessante e a suo modo pilota: si è recuperato un edificio esistente, creando nuovi alloggi popolari senza consumare suolo per nuove edificazioni. Da capire come funzionerà la convivenza in un quartiere (fatti di vie strette, villette e case singole) che non nasconde qualche dubbio, dopo gli anni a contatto con la casa occupata. Ai 21 alloggi ERP consegnati si aggiungeranno poi 3 alloggi per membri delle forze dell’ordine, che saranno assegnati con un bando a parte.
«C’è da sperare che il governo capisca che si deve ripartire dalle “piccole opere”, fatte coinvolgendo anche le imprese locali». A tagliare il nastro c’era il sindaco Angelo Bellora, affiancato anche da Mario Aspesi e dal marito di Laura Prati, Pino Poliseno: Aspesi e Prati erano i due sindaci che hanno seguito nel tempo il progetto. A Cardano è in corso anche un altro intervento di recupero edilizio (una antica villa nel centro storico), destinato in parte a case popolari.
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