La proposta: a Cantello l’impianto unico per il trattamento delle terre
È attesa la decisione di regione Lombardia sulla variante che prevedeva lavorazione e frantumazione dei detriti di scavo in tre diversi impianti
Se Regione Lombardia darà il via libera, i residui degli scavi della Arcisate Stabio andranno a finire tutti in un’unica struttura a Cantello, lontano da case e da abitazioni, per essere reimpiegati.
Lo ha proposto la Salcef, società che sta occupandosi di realizzare la ferrovia che collegherà la rete italiana a quella svizzera a Stabio (stazione già pronta da tempo).
Il piano attuale prevede invece che la lavorazione dello “smarino”, cioè il residuo dello scavo di due gallerie – quella di Induno Olona (lavori in corso in questi giorni) e quella della Bevera, a Cantello – sia diviso su tre impianti: uno a Induno Olona, molto vicino alle abitazioni, mentre gli altri due a Cantello: solo uno di questi ultimi posti risulta praticamente isolato.
Per questo la Salcef ha proposto alla Regione la variante che preveda di “unificare” i lavori.
«Non possiamo che dirci siamo d’accordo – spiega il vice sindaco di Cantello Clementino Rivolta – . Si tratta di un conferimento continuo frutto degli scavi, che può produrre polveri e rumore: una sorta di produzione a ciclo continuo, 24 ore su 24 per almeno un anno. Per questo le amministrazioni locali sono favorevoli a collocare a Cantello la frantumazione delle rocce derivate dagli scavi».
L’area individuata, spiega il vice sindaco, è la cava Valli: un posto isolato, non distante dagli scavi nella valle della Bevera e già attrezzata per effettuare lavori di questa portata.
Non è chiaro a quanto ammontino i volumi dei detriti da muovere dal momento che parte della galleria è già stata scavata dalla precedente impresa.
«La prossima riunione operativa sui lavori si terrà attorno alla metà di ottobre – spiega Rivolta – in questa sede sapremo la decisione di Regione Lombardia in merito all’impianto unico. Fin d’ora ci impegneremo a spiegare con precisione e attraverso incontri pubblici ai cittadini lo stato delle cose, anche alla luce di tutte le informazioni viabilistiche riguardanti le deviazioni provvisorie legate all’accesso alla dogana di Gaggiolo».
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