Rocco Longobardi lancia la corsa di Gallarate 9.9

Giovedì sera al Teatro del Popolo il lancio della nuova lista civica. Sessanta giorni per raccogliere 1000 firme a sostegno del progetto

la nostra gallarate 9.9

Molto conosciuto per la sua attività da parrucchiere e stylist a Gallarate, protagonista dell’estate passata come animato decgli eventi del Naga, ora è pronto a mettersi in gioco in vista delle elezioni comunali del 2016. Rocco Longobardi è il promotore di “La nostra Gallarate 9.9”, «gruppo nato tra il social e il territorio», pronto a fare il salto per diventare lista civica e mettersi in gara per il 2016, senza timore di possibili alleanze. Il lancio ufficiale è ormai imminente: giovedì 24 settembre Longobardi e Gallarate 9.9 hanno convocato la loro prima riunione ufficiale, al Teatro del Popolo, alle 21. Il volantino dice: “un progetto per una Gallarate che rinasce, un esempio di democrazia partecipata”.

longobardiRocco Longobardi ha 45 anni, nato a Gallarate, «primo posto di lavoro nel 1986, in via Trombini». È conosciuto per il suo MyWay in via Cadolini (parrucchiere, ma anche centro di bellezza, ci lavorano una quindicina di persone), ma ha anche una intensa attività di hair stylist con Z-One concept, azienda specializzata nel settore, con tanto di filiale Usa. È però conosciuto anche per il suo impegno nelle file del Naga, il comitato Negozianti Associati Gallarate che nell’estate 2015 ha lanciato un calendario di eventi tra cui le “notti colorate” che hanno animato il centro storico. «Lunedì ho lasciato il tavolo Ascom, di cui facevo parte come rappresentante del Naga, in vista di questo nuovo impegno. Ho dato le dimissioni e ho esposto quello che ho fatto in questi anni: sono stato contento del gradimento che mi hanno espresso. Mercoledì sera lascio il tavolo del Naga: ci tengo a precisare, lo slancio del Naga durante l’estate non era legato a un lancio di Gallarate 9.9, era un impegno per la città».

«Oggi Gallarate 9.9 è un gruppo: nato esattamente il 28 di luglio, nato tra i Social e il territorio. In questi due mesi – anzi, neppure due mesi – abbiamo cercato di costruire emozioni, tante persone sono venute nel gruppo di loro iniziativa. Da domani alcune persone si dichiareranno come parte della squadra. Mi piace l’idea di dire che noi partiamo con l’idea di lanciare una sfida sui numeri: 1000 firme per la lista civica, da raccogliere entro 60 giorni dalla presentazione del Teatro del Popoo. Ogni persona che firma riceverà un opuscolo: firmare è su una dichiarazione d’intenti, di sostegno il progetto».

Ma cosa significa Gallarate 9.9?
«Gallarate 9.9, il 9.9 significa uno stile di comportamento, che è il comportamento che ho sempre cercato di avere». Il riferimento è a una serie di tipi codificati, in cui 9.9 è chi si fa portatore di una sua idea, ma restando aperto al confronto: sul piano della città, «amministrare partendo da un input di chi ha carisma ma ascoltando la città». Vale a dire, «andare avanti con convinzione con un progetto»: «Rispettiamo le amministrazioni tutte, chi governa oggi e chi governerà in futuro. Teniamo in considerazione la storia, ma guardando al presente e futuro, senza ripiegarci a parlare sempre del passato».

La presentazione è vicina, saranno illustrati il progetto, il metodo di lavoro e anche le persone che servono alla nuova lista. «Ogni settimana abbiamo fatto incontri, molti si sono avvicinati. La nostra squadra sta crescendo, adesso stanno arrivando personaggi competenti, i tecnici. Al Teatro del Popolo faremo vedere una griglia delle competenze e capacità richieste: non solo i classici assessorati ma anche alcuni elementi per il futuro, quelli che secondo noi sono mancati in questi anni». Sull’identità della lista, Longobardi ma rinvia risposte più nette al futuro, quando avrà chiare le sue forze: «Non abbiamo preclusioni, abbiamo parlato con la politica in generale, ma le valutazioni verranno fatte più avanti. Posso dire che in Gallarate 9.9 non ci saranno persone della vecchia e della nuova amministrazione». Alleanze? «Vedremo chi appoggiare o chi appoggerà noi. Ascoltiamo prima i programmi degli altri, per ora portiamo avanti il nostro progetto».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 23 Settembre 2015
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