“Indagate ancora su Piccolomo”
Il gip di Varese ha autorizzato un altro anno di indagine per capire se il killer delle mani mozzate abbia ucciso anche la prima moglie Marisa Maldera

La morte di Marisa Maldera, prima moglie di Giuseppe Piccolomo, non è una storia chiusa. Il gip di Varese Andrea Sala, questa mattina martedì 2 febbraio, ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale di Milano Carmen Manfredda di una proroga delle indagini.
L’inchiesta era iniziata a Varese per chiarire se Piccolomo avesse inscenato un finto incidente e quindi fosse perseguibile per omicidio volontario. La procura varesina aveva concluso che non vi erano prove per poter sostenere una simile accusa ma la procura generale di Milano é intervenuta avocando l’inchiesta.
Il procuratore Manfredda la settimana scorsa si è presentata in aula contraddicendo in pratica la richiesta della procura di Varese e chiedendo viceversa al giudice di prorogare ancora le indagini che a questo punto saranno riprese e gestite direttamente dai magistrati milanesi per un altro anno.
Il procuratore Manfredda intende rifare le analisi sui resti di Marisa Maldera, 48 anni, deceduta nel febbraio del 2003 nel rogo dell’autovettura guidata dal marito, in un campo, a Caravate. L’obiettivo è quello di scoprire se la donna avesse assunto (o qualcuno le avesse fatto assumere ) dei farmaci che le impedirono di essere lucida al momento dell’incidente: la Maldera non riuscì infatti a uscire dall’abitacolo dell’autovettura in fiamme, mentre il marito si salvò.
Un primo processo per questa vicenda è stato già celebrato: Piccolomo patteggiò 20 mesi tuttavia l’accusa era di omicidio colposo, la procura cioè ipotizzo un incidente involontario conclusosi con la morte della nonna.
Giuseppe Piccolomo, 65 anni, si trova in carcere e deve scontare la pena dell’ergastolo per l’uccisione della pensionata Carla Molinari nel novembre del 2009 a Cocquio Trevisago.
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