Studio “falsificato”, dopo 10 anni l’Insubria indaga
Nominata una Commissione di inchiesta con 5 professori. Si tratta della ricerca del 2006 che la polizia dichiarò essere stata contraffatta

E’ in gioco il buon nome dell’Università dell’insubria: lo dicono nero su bianco i membri del senato accademico che dallo scorso ottobre stanno indagando su un caso clamoroso. Una commissione di inchiesta interna nominata dell’ateneo dovrà stabilire se uno studio, inviato successivamente anche all’università svedese di Umea, sia un falso scientifico, come emerse nelle indagini compiute dal pm Massimo Baraldo per un caso di mobbing e calunnie tra medici della cardiochirurgia dell’ospedale di Varese. Il Senato Accademico ha nominato 5 professori: Francesca Ghirga, Daniela Parolaro, Antonio Spanevello, Francesco Haardt, Adriano Martinoli.
L’ateneo ha deciso di accertare come stiano le cose ben 10 anni dopo la prima pubblicazione dello scritto, avvenuta nel 2006. L’articolo si chiamava “Relationship between atrial histopathology and atrial fibrillation after coronary byopass surgery” e fu redatto dal chirurgo Giovanni Mariscalco. Il caso fu sollevato all’epoca dal chirurgo Vittorio Mantovani.

(La pubblicazione uscì nel giugno del 2006 su “The Journal of thoracic and cardiovascular surgery)
La storia è nota. I due erano rivali in corsia, Mantovani rese noti i sospetti. Nacque una guerra che tracimò fino alle aule di giustizia. Mariscalco è accusato di aver infangato il collega per ripicca, inviando lettere e cartelle cliniche ai familiari di una donna morta in ospedale.
PROCEDIMENTI DISCIPLINARI IN UNIVERSITA’
In questa vicenda l’Università non era mai intervenuta. Lo scorso settembre Mantovani ha scritto una mail collettiva in cui ha rivelato che dentro le carte dell’inchiesta vi erano anche delle imbarazzanti intercettazioni da cui si potrebbe concludere che i colleghi volevano danneggiarlo. Come? Creando delle equipe in sala operatoria che potessero mettere in seria difficoltà lui stesso e di conseguenza la salute dei pazienti. Propositi per la verità mai attuati. In questa mail tira in ballo anche l’attuale primario di Cardiochirugia, Cesare Beghi, che come risulta dagli atti giudiziari, tempo dopo, diede il benestare a quello studio scientifico. Dalle indagini in procura emerse che in quello studio furono esaminati solo 40 vetrini di casi clinici, rispetto ai 70 indicati nella ricerca. Il pm Baraldo espresse censure su quel comportamento, ma aggiunse che non ravvisava profili penali.
(La difesa di Beghi: critiche ingiuste)
Mantovani a settembre è tornato alla carica. E la risposta è arrivata a stretto giro: è stato aperto un procedimento disciplinare, ma su di lui. Il professore ribelle si è difeso e ha presentato anche una richiesta di ricusazione dall’azione disciplinare verso il rettore dell’Università Alberto Porisini Coen, poiché nelle intercettazioni vi sono delle conversazioni in cui lo stesso rettore apparirebbe schierato contro Mantovani. L’intrigo universitario arriva a conclusione a ottobre, quando si riunisce il senato accademico che finalmente ha nominato la commissione d’inchiesta per stabilire se lo studio sia vero o falso. Nel frattempo il procedimento disciplinare contro Mantovani è stato archiviato. Ma ora si dovrà pronunciare l’ateneo.
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