Troppi pazienti in PS e le ambulanze rimangono bloccate

L'Agenzia regionale dell'emergenza urgenza ha chiesto un incontro con i direttori degli ospedali per risolvere il problema delle attese. Anche il 118 varesino a volte bloccato fuori dai pronto soccorso

Pronto soccorso, è di nuovo caos

Ambulanze che non riescono a ripartire perché manca il letto in pronto soccorso. PS intasati che non accettano ulteriori ricoveri. Le difficoltà delle ambulanze di assolvere alla propria funzione sono state al centro di un incontro chiesto da AREU, l’azienda dell’emergenza urgenza, che coordina i diversi 118 con alcuni direttori ospedalieri.

Il problema è molto sentito a Milano, ma anche in provincia di Varese a volte sorgono difficoltà: « Situazioni di crisi sono capitate nelle ultime settimane – spiega il responsabile del 118 varesino Guido Garzena – arriviamo con pazienti che non possiamo consegnare perché il pronto soccorso è sovraffollato. Così dobbiamo attendere e, quei minuti preziosi, ci impediscono di arrivare in tempo da un altro paziente».

Complice anche l’influenza, nelle ultime settimane i numeri dei pazienti che si rivolgono al PS degli ospedali è aumentato: « Non c’è una situazione più critica di altre – assicura Garzena – il flusso dei pazienti non è preventivatile perché i cittadini si muovono in autonomia e si recano all’ospedale che preferiscono. In questi anni, però, abbiamo costruito un sistema abbastanza corposo con 20 ambulanze h24 e una h22, più le 3 autoinfermieristiche e le 4 automatiche. Quando gli operatori vendono che si crea intasamento in un PS, dalla centrale vediamo di riorganizzare il servizio, magari aggiungendo qualche ambulanza a gettone. Con le direzioni sanitarie degli ospedali decidiamo una strategia per rispondere al meglio alle richieste».

Di fatto, dopo lo scorso anno che fu comunque eccezionale per le domande di ricovero e assistenza, negli anni si nota un aumento di richiesta di soccorso legato anche alla crescita di pazienti in cerca di risposte immediate ( date le liste d’attesa spesso lunghe) . Questo incremento, però, si scontra con la riduzione di posti letto che crea, quindi, un rallentamento nei ricoveri dal PS.

In provincia di Varese l’andamento è a macchia di leopardo: « Ogni anno registriamo almeno 60.000 uscite – spiega il responsabile del 118 varesino – d’altra parte lavoriamo su un bacino densamente popolato, soprattutto da Gallarate in giù. Ci sono presidi ospedalieri che garantiscono prestazioni minime e quelli che offrono le alte specialità. Si aggiunga, poi, che il Circolo di Varese è uno dei 6 trauma center regionali . È una fotografia complessa che poi si deve confrontare con i cittadini che hanno la libertà di andare dove vogliono: rappresentano circa il 30% dei flussi quotidiani nei PS. Non è facile gestire tanta complessità ma occorre farlo anche per evitare situazioni al limite come il sequestro delle ambulanze da parte di cittadini inferociti».

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Pubblicato il 18 Marzo 2016
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