Un accordo tra consumatori e venditori: nasce il Patto Cibo Sicuro
Centinaia di studenti hanno lavorato per mesi arrivando ad un decalogo di regole per il "patto cibo sicuro": impegni e richieste che tutti potranno sottoscrivere
Sono 20 regole: 10 per gli acquirenti e 10 per i venditori. E’ questo il Patto Cibo Sicuro che mercoledì 13 aprile è stato siglato nella sede di Confcommercio a Gallarate. Un lavoro lungo e complesso quello che ha portato al protocollo, dal momento che per mesi centinaia di studenti hanno ragionato sul tema incontrando poi i professionisti del settore ed esperti, coronando oggi questo lungo lavoro.
Nel patto si parla di valorizzazione dei prodotti del territorio, prezzi equi, riduzione degli sprechi e attenzione alle etichette con impegni duali che sia i consumatori che gli esercizi commerciali promettono di realizzare per avviare un percorso virtuoso. «Abbiamo voluto portare avanti un ulteriore tassello nel percorso per avvicinare scuole e imprese -spiega Gianfranco Ferrario, direttore di Ascom- per raggiungere una sempre maggiore serenità nel rapporto tra commercianti e consumatori, di oggi o di domani». Proprio per questo sono stati gli studenti di Gallarate, Arsago Seprio e Somma Lombardo a lavorare per mesi «con un entusiasmo enorme -ricorda Mariagrazia Acervis, una delle docenti tutor del progetto- determinato dal fatto che hanno potuto incontrare di persona le realtà del territorio».
«Siamo conviti che una cultura della buona alimentazione sia raggiungibile solo se partiamo da una responsabilità condivisa tra tutti -precisa la professoressa Daniela Aliverti- e proprio per questo il nostro auspicio è quello di fare una rete territoriale di sicurezza ed educazione alimentare». Un lavoro, quello degli studenti, che è stato arricchito anche dal contributo di realtà e associazioni del territorio, da Slow Food al Centro di Promozione della Legalità passando per l’associazione Aleph e il Museo MA*GA.
E’ stato proprio il museo di arte contemporanea a curare la nascita del logo del progetto che nel giro di qualche settimana verrà applicato sulle vetrate degli esercizi che sottoscriveranno il patto. «Abbiamo realizzato un concorso tra studenti -spiega Lorena Giuranna, responsabile del settore educativo del Maga- scegliendo il lavoro Behari Kadri, un ragazzo di terza dell’istituto Padre Lega». Un logo semplice che parte da una spiga di grano e senza troppi fronzoli arriva al prodotto finito, «segno che ci deve essere semplicità nei prodotti alimentari».
Oggi i primi studenti e i primi esercizi commerciali hanno firmato il protocollo ma dai prossimi giorni tutti potranno sottoscrivere gli impegni previsti nel documento.
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