Attende il figlio in aeroporto ma si riabbracciano in galera
Padre e figlio sono stati bloccati perché ricercati per reati commessi in passato. Fondamentali i minuziosi controlli della polizia di frontiera
La scorsa domenica la Polizia di Frontiera di Malpensa ha tratto in arresto due cittadini albanesi, G.F. di 56 anni, e G. E., di 26, padre e figlio. Nello specifico G.E., pluripregiudicato per gravi delitti fra in quali sfruttamento della prostituzione, reati vari contro la persona e violazione delle norme sull’immigrazione, era arrivato presso l’aeroporto di Malpensa alle 4.30 del mattino con un volo Alitalia proveniente da Tirana.
Durante i controlli di frontiera sono state interrogate le banche dati delle forze di polizia, da cui è emerso a suo carico un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, per i reati di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù, tratta e commercio di schiavi in concorso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Nelle more della procedura finalizzata all’arresto del succitato G.E., alle ore 07.30 circa si è presentato presso gli uffici della Polaria il padre dello stesso, G.F., chiedendo aiuto alla Polizia perché preoccupato per non aver visto sbarcare dall’aereo proveniente da Tirana il proprio figlio, nonostante la certezza che lo stesso fosse su quel volo, avendolo sentito telefonicamente poco prima della partenza, e nonostante fosse in attesa, pronto ad accoglierlo, all’esterno dell’area arrivi da ben prima dell’atterraggio del volo.
Prima di mettersi all’opera per aiutarlo, però, gli agenti hanno voluto verificare attentamente le generalità dello stesso, effettuando anche controlli più approfonditi grazie ai quali è stato possibile appurare che anche G.F. era colpito da una misura restrittiva, questa volta emessa dalle autorità elvetiche, che ne richiedevano l’arresto ai fini estradizionali poiché resosi responsabile del reato di truffa.
A quel punto anche lui è stato tratto in arresto e pertanto, dopo le formalità di rito, ha potuto riabbracciare il figlio, venendo anch’egli portato al carcere di Busto Arsizio.
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