Di Pietro: “Pedemontana gratis? Il governo se la compri”

La proposta del presidente di Pedemontana per statalizzare almeno la tangenziale di Varese: "A Milano, Roma e Napoli la tangenziale non si paga". Nel frattempo sbloccati i primi lotti delle compensazioni

antonio di pietro

«A Milano, Roma e Napoli non si pagano le tangenziali, perchè a Varese sì?». Parte da qui Antonio Di Pietro, il nuovo presidente di Pedemontana, per rilanciare l’idea della statalizzazione dell’autostrada, almeno nel tratto della tangenziale di Varese. La proposta è arrivata a margine dell’incontro con i sindaci del territorio che si sono ritrovati giovedì pomeriggio in Provincia, quando l’ex Pm ha assicurato che «se ci sarà un accordo politico in tal senso, nessuno si metterà di traverso».

Per Di Pietro con un intervento diretto dello Stato l’opera «si paga una volta per tutte» superando così l’ostacolo dell’elevatissimo pedaggio che oggi è previsto. Un sacrificio per la società dal momento che «noi avremmo tutto l’interesse a tenerla nella società» perchè una volta saldati i debiti «arriveranno gli utili». Ma al momento c’è il piano economico «che prevede che si paghi un pedaggio e quindi qualcuno deve coprire quei costi» che, in primis, servono per il pagamento dei mutui contratti dalla società per costruire le tre diverse autostrade. Proprio per questo Di Pietro si appella direttamente al ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio: «Non dica che non si tratta di un’opera strategica perchè chi abita qui e si alza tutte le mattine per andare a lavorare sa quanto sarebbe importante avere Pedemontana completa».

Una soluzione, quella abbozzata da Di Pietro, che permetterebbe anche di superare i grandi problemi che la società sta affrontando. I flussi di traffico presentati nelle scorse settimane sono infatti drammatici: sulle tangenziale di Varese circola il 78% di auto e camion in meno rispetto al previsto, seguita da quella di Como il 72% e sulla tratta B1 della A36, il collegamento tra la A9 e Lentate sul Seveso, il 70% in meno. L’unica tratta a reggere è la A, cioè la bretella tra la A8 e la A9, dove mancano solo il 34% delle auto previste dai piani di Pedemontana.

antonio di pietro gunnar vincenzi

Carta e penna, a capotavola, Di Pietro si è segnato tutti gli appunti e le note che i sindaci hanno mosso contro la sua azienda e contro quanto non è stato fatto in questi anni. Un incontro durato quasi due ore dal quale sono uscite tante promesse e anche una buona notizia: lo sblocco delle prime opere di compensazione. Nei giorni scorsi, infatti, in tutti i comuni sono arrivate le bozze preparate dalla società per i primi lotti delle compensazioni che, una volta approvate dai consigli comunali, saranno messe in opera.

Un summit che ha lasciato soddisfatti gli amministratori locali. «Di Pietro ha dimostrato di essere attento alle necessità dei nostri amministratori e dei nostri comuni e di avere la volontà di risolvere le questioni ancora aperte -ha commentato Gunnar Vincenzi, il presidente della Provincia-. Pedemontana è un’infrastruttura importante, che attraversa un territorio produttivo come la provincia di Varese e affinché diventi un’autostrada utile occorre trovare quanto prima un equilibrio tra costi e utilizzo. Tutto questo per non avere nel prossimo futuro un’autostrada bellissima, ma inutilizzata».

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 20 Ottobre 2016
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    Scritto da Felice

    Avete devastato un territorio per una lingua di asfalto dove ci passeranno 5000 auto al giorno.
    Finite le opere di compensazione e le ciclabili e poi parliamo di pedemontana e del furto di territorio e qualità della vita che avete perpetrato verso i cittadini lombardi.

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      Scritto da Bustocco-71

      Sig. Felice, per la A60 fortunatamente è stato devastato ben poco. Un po’ di più per la A36, dove in effetti si sarebbe potuto consumare meno suolo.
      In ogni caso stia sereno che un po’ di qualità della vita dette autostrade (A60 ed a A36) a qualcuno la portano.

  2. Roberto Colombo
    Scritto da Roberto Colombo

    il governatore di regione Lombardia Roberto Maroni deve ancora giustificare la nomina di Antonio Di Pietro ai vertici della Pedemontana: se veramente il criterio è stata la competenza, come detto, allora Di Pietro deve trovare il modo per far arrivare i soldi che servono: di ricorrere alle risorse pubbliche statali siamo capaci tutti.

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    Scritto da Roby-m

    In specifico per la “tangenziale” di Varese, ma perchè gli amministratori locali non chiedono come mai il pedaggio è calcolato con un costo al km quasi doppio rispetto a chi va da Milano a Roma? E questo importo è calcolato su l’intera tratta di circa 7 km e non su quanto è stato costruito dalla società (circa la metà è di proprietà dell’ANAS).
    Se fosse applicato il costo di cui sopra (Milano-Roma) per quanto costruito il costo sarebbe di circa 0,3 Euro. Se è da pagare, si paghi il giusto!

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    Scritto da giorgio_martiniossola

    io credo che tra tutto ci sia un problema di fondo; tra barbari sognanti,roma ladrona ed ex magistrati duri e puri la verità è che del cittadino come sempre se ne infischiano tutti.Nel nostro paese le opere pubbliche vengono viste come un affare e non per il vero motivo per cui dovrebbero essere costruite,lo stato incamera i soldi delle tasse e ha il dovere di trasformarli in servizi,le autostrade devono essere gratuite perché le abbiamo già pagate,negli stati civili con popoli seri funziona così.

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    Scritto da lenny54

    Ma che aria c’e’ a Milano? E’ iniziato l’inquinamento o hanno bruciato qualche tonnellata di droga sequestrata? Dopo la fantasmagorica idea delle Olimpiadi, adesso questa? Va bene si divertiranno a spararle per vedere l’effetto che fa, ma noi abbiamo bisogno di politica seria.

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      Scritto da Felice

      Incominciamo a non votare i barbari sognanti ma persone minimamente capaci di fare qualcosa oltre che portare delle bambole gonfiabili sui palchi.

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