Galimberti, «i miei primi cento giorni»
Dal Molina al Pgt, passando per il futuro della città: tutto in un seguitissimo incontro pubblico a Belforte dove sono stati toccati numerosi temi legati all’azione di governo nel capoluogo

Dalle buche delle strade ai progetti per il futuro della città, dai marciapiedi alla turnazione dei funzionari d’area, passando per il pgt e i richiedenti asilo, senza dimenticare di toccare temi di stretta e scottante attualità, come il “caso Molina”.
Ospite del Circolo di Belforte, di fronte ad una sala strapiena, quello di questa mattina, 23 ottobre, è stato un sindaco a 360 gradi che ha fatto il punto della situazione nei primi 100 giorni di mandato insistendo su un tema più volte ricordato: la vicinanza coi cittadini parte attiva delle scelte dell’amministrazione. Sono gli occhi di 80 mila residenti quelli su cui Davide Galimberti vuole investire di più, servendosi degli 800 dipendenti comunali per mettere in pratica una politica di ampio respiro per la città, si parla dei prossimi 20 anni.
STAZIONI – Il discorso parte da qui. Le stazioni, e la loro risistemazione non saranno solo una questione di infrastrutture per Varese, costituiranno anche un’opportunità di sviluppo. Il dato che Galimberti tira fuori dal cilindro è importante: 1,5 milioni di persone che passeranno per Varese grazie ai nuovi treni della Arcisate-Stabio, una trasformazione di Varese in importante luogo di transito «Quello delle stazioni non è solo un progetto strutturale, ma di “posizionamento” della città da qui ai prossimi decenni» ha affermato, riferendosi alle possibilità di accrescere in questo modo il numero di posti di lavoro in un momento in cui la crisi morde forte, come gli ricordano ogni giovedì i cittadini che vanno a colloquio a Palazzo.
HUMAN TECHNOPOLE – Sempre di mobilità, Galimberti ha parlato riferendosi a “Human Technopole”, la cittadella della scienza che sorgerà nell’area del dopo Expo: «Siamo a 20 minuti da Rho, e questa è un’altra occasione che non dobbiamo perdere. Per questo stiamo ragionando col mondo della ricerca e università per cercare di far sì che anche a Varese vi siano ricadute positive per un comparto in costante evoluzione».
PGT E DIPENDENTI – Altro tema riguarda lo strumento urbanistico. È stata avviata la fase di realizzazione del nuovo Pgt «che dovrà completarsi entro un anno e che ridisegnerà la città: ci aspettiamo siano i cittadini a darci un contributo fondamentale in termini di idee».
La realizzazione avverrà “in casa” con gli uffici tecnici del capoluogo che predisporranno carte e disegni.
Sui dipendenti il primo cittadino ha fatto sapere di puntare sulla razionalizzazione delle risorse che vanno dal miglior impiego degli agenti di polizia locale al recente “rimescolamento” dei dirigenti d’area: «Una riorganizzazione che non veniva fatta dal lontano 1998. Da allora sono cambiare molte cose». Novità anche per la creazione di una “centrale unica di committenza” per la gestione degli appalti.
STRANIERI – Galimberti si è riferito ai 250 i richiedenti asilo presenti a Varese: «Abbiamo inteso farli diventare una risorsa: tra qualche giorno parte di questi ragazzi verranno messi a sistemare verde pubblico, strade e panchine: in questa maniera restituiranno qualcosa a chi li accoglie garantendo una crescita professionale senza togliere lavoro ai cittadini o alle aziende per attività che altrimenti non verrebbero eseguite. Si tratta di una formula di volontariato civico a beneficio dell’intera comunità».
TURISMO E CULTURA – «Sono due temi che se ben proposti costituiscono una grande occasione per la città. Pensate al successo dovuto alla riapertura serale della funicolare dopo il mio insediamento, per eventi teatrali: ad oggi ci sono aziende che vogliono l’apertura serale della funicolare, pagando, per organizzare eventi. Dobbiamo tornare a lavorare per valorizzare il “marchio” Varese».
MOLINA – L’ultimo punto dell’intervento è stato dedicato alla questione del Molina, la casa di riposo cittadina al centro di polemiche su investimenti finanziari dell’attuale consiglio d’amministrazione (QUI TUTTI GLI ARTICOLI).
«Voglio farvi sapere questo – ha affermato il sindaco rivolgendosi alla platea con un tono di una nota in più rispetto al resto del discorso, durato circa un’ora – Il vostro sindaco, il 27 giugno scorso, tre o quattro giorni dopo l’arrivo a Palazzo Estense ha scritto a Regione e ad Autorità anti corruzione una lettera per chiedere verifiche, perché il Comune non è competente in materia, avendo perso tale competenza in seguito alle nomine operate dal mio predecessore. Ho segnalato alle autorità, facendo il mio compito: se dal 27 giugno al 23 ottobre non è successo niente, non è di certo competenza del Comune. Il sindaco di Varese non ha responsabilità: chi dice il contrario non conosce le leggi. Sul tema ci sarà, da parte nostra, la massima serietà: non accetto che qualcuno affermi che sul punto l’amministrazione comunale è inerte. Non accetto alcuna allusione, neppure da esponenti del Partito Democratico. Chi deve intervenire intervenga. E mi riferisco a Regione Lombardia: mi chiedo ma dove sia stata in questi mesi»
«Per noi il Molina rappresenta una struttura fondamentale, è la casa di tanti varesini e il chiacchiericcio non fa bene ai cittadini. Le autorità chiariscano: i cittadini vogliono un’altra cosa. Vogliono che al Molina i servizi vengano garantiti», ha concluso il sindaco di Varese.
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