Il volume che racconta la leggenda degli Ossola
Il libro, edito da Macchione, racconta le storie di Franco, Cicci e Aldo, icone sportive della città di Varese. Sabato 8 (ore 17) appuntamento a Palazzo Estense
In America, su una storia del genere, avrebbero già girato (almeno) un film e una fiction. Qui, sotto questo punto di vista, siamo un po’ più indietro, ma grazie all’impegno di un gruppo di varesini la Città Giardino ha – finalmente – un volume interamente dedicato alla famiglia che più ha dato allo sport cittadino.
“Gli Ossola” è il titolo – nudo, crudo, diretto e completo – del libro edito da Macchione che riunisce i tre fratelli che hanno segnato una lunga e splendida stagione del calcio e della pallacanestro, non solo varesina ma anche internazionale. A tratteggiare le vicende di Franco, Luigi detto Cicci e Aldo sono stati tre personaggi del calibro di Franco Giannantoni, Flavio Vanetti e – poteva mancare un Ossola anche tra gli autori? – Franco Junior, ovvero il figlio del campione perito nella tragedia di Superga, al quale è dedicato lo stadio di Masnago.
La copertina con i tre Ossola in azione sul campoTra le pagine del volume («che ha una struttura semplice: una famiglia e tre capitoli, uno ciascuno per ogni protagonista» spiega Vanetti) sono disseminate tante foto speciali. Di gioia e di insieme, di sport e di dolore, quello in particolare legato al maledetto 1949, quando prima un incidente d’auto si portò via il patriarca Gino («se Aldo è Von Karajan, il loro padre è un Beethoven, colui che ha scritto la partitura» sottolinea Tony Damascelli) e poi lo schianto di Superga stroncò il Grande Torino proiettando nel mito tutti i suoi componenti.
Gli ospiti alla presentazione del volume«L’idea di un volume così è arrivata da Aldo – confessa ancora Vanetti – ed è nata soprattutto per ricordare anche l’importanza di una figura come quella di Cicci Ossola, meno famoso dei fratelli ma ideale congiunzione tra i due sport, il calcio e il basket». Cicci, assente quest’oggi a Palazzo Estense per la presentazione (è reduce da alcuni problemi di salute: per lui c’era il figlio Giovanni) è stato descritto da Giannantoni, suo antico compagno di scuola. Per lui, come per Aldo e Franco, la storia non parla solo delle vittorie sportive – era il capitano del Varese che salì in Serie A nel ’64 – ma si inoltra anche in vicende familiari anche difficili, tenere, qualche volta aspre.
Oggi – venerdì 7 – come accennato, il Municipio ha ospitato la presentazione ristretta, alla presenza di Tony Damascelli (che ha curato la prefazione), dello stesso Aldo Ossola, di sindaco e vicesindaco di Varese, Galimberti e Zanzi. Ma il momento di affetto popolare è atteso per sabato 8 alle ore 17, quando nel Salone Estense è prevista la cerimonia pubblica con anche diversi protagonisti della Grande Ignis e figure di primo piano nella vita cittadina di questi decenni. Un omaggio dovuto, perché le parole di Aldo, il Von Karajan dei canestri, incorniciano nel modo migliore l’affetto degli Ossola verso le proprie origini: «Noi tutti, nelle nostre esperienze sportive e di vita abbiamo sempre tenuto Varese in grande considerazione. Franco, quando viveva e giocava a Torino, telefonava a casa in momenti ben precisi, perché il suo desiderio ai saluti era quello di ascoltare i rintocchi del Bernascone. “Così mi sembra di stare un po’ a Varese”, perché lontano da qui non era la stessa cosa».
Gli Ossola – Franco, Luigi, Aldo
di Franco Giannantoni, Franco Ossola jr., Flavio Vanetti
prefazione di Tony Damascelli
Editore Macchione – 239 pagine – euro 25,00
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