Melazzini e Ambrosoli  lasciano il Consiglio regionale

Mario Melazzini dirigerà l'Agenzia Italiana del Farmaco. L'ex candidato alla guida della Regione Umberto Ambrosoli lascia in vista del prossimo incarico come Presidente del nuovo Banco Bpm S.p.A

Avarie

Mario Melazzini (Lombardia Popolare) e Umberto Ambrosoli (Patto Civico) hanno rassegnato le dimissioni dal Consiglio regionale.
Venendo meno alla prassi che prevede in prima battuta il respingimento dell’atto e la formalizzazione definitiva nella seduta successiva, il Consiglio ha accolto già questa mattina le dimissioni di Mario Melazzini, nominato direttore generale dell’AIFA (Agenzia italiana del farmaco), incarico a termini di legge non incompatibile.

“Il Consiglio è il luogo delle responsabilità, in cui dar conto di ciò che ci è stato affidato”, ha detto ripercorrendo le iniziative di cui è stato promotore (dalla legge sulla competitività delle imprese a quella sulla manifattura creativa 4.0) secondo i principi di competitività, innovazione, ricerca, sussidiarietà. Melazzini ha parlato anche della sua condizione di salute.

“Non l’ho mai fatto, ma mi costringono a farlo gli attacchi ricevuti”, ha detto ricordando che il M5S aveva chiesto spiegazioni in merito al certificato medico con cui il Consigliere aveva annunciato una assenza continuativa per tre mesi. “Vorrei che fosse chiaro –ha sottolineato- che sono malato quando sono in Regione, quando sono all’AIFA e anche adesso mentre vi parlo: non c’è un istante nella mia vita in cui non sia malato”.

L’assessore ha poi aggiunto di avere sempre documentato le proprie assenze. Al termine del suo intervento, Melazzini ha chiesto di accettare subito le dimissioni. Cosa che il Consiglio ha fatto dopo un lungo applauso e dopo gli interventi di tutti i Gruppi. Stefano Buffagni, per il Movimento 5 Stelle, ha precisato che il suo gruppo non ha mai chiesto le dimissioni di Melazzini. “Non ci sono mai stati colpi bassi, proprio per il rispetto che merita la persona di Mario Melazzini“. “Melazzini ha portato un contributo prezioso – ha detto il Presidente Raffaele Cattaneo – ed ha dato sempre un esempio di grande forza e valore”. Al Consigliere di Lombardia Popolare, che è stato Assessore alla Sanità, poi alle Attività Produttive e quindi all’Università e Ricerca, subentra il pavese Vittorio Pesato.

Umberto Ambrosoli, candidato Presidente per la coalizione di centrosinistra, ha rassegnato le dimissioni, in vista del prossimo incarico come Presidente del nuovo Banco Bpm S.p.A (che assorbe le Banche Popolari di Milano e Verona). Anche in questo caso le dimissioni non sono dovute e anche Ambrosoli ha parlato di rispetto per l’Assemblea legislativa e dell’onore di appartenervi. Ambrosoli ha citato Giuseppe Vigoni, Sindaco della Milano di fine ‘800: “Camminare dritto sulla strada maestra (…) e ascoltare il consiglio da qualunque parte possa venire nell’interesse della città”. Questo significa anche, ha spiegato Ambrosoli “evitare che la società vada da una parte e le leggi dall’altra”. “Siamo la Regione più attrattiva e dinamica -ha aggiunto Ambrosoli- La Lombardia è aperta e i valori civici sono fortemente condivisi dai cittadini”. Anche nel caso di Ambrosoli, il suo contributo “di stile e di civiltà”, come l’ha definito il Presidente Cattaneo, è stato riconosciuto da tutti i consiglieri intervenuti e il Consiglio ha respinto le dimissioni, come avviene di prassi. La formalizzazione avverrà nella prossima seduta: al suo posto subentrerà Chiara Cremonesi, che – come Pesato – è già stata membro del Consiglio regionale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Ottobre 2016
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