Tra De Kerckove e Giorello, il protagonista è l’algoritmo
La prima serata di GlocalNews ha visto una conversazione tra filosofi, coordinata da Michele Mezza

Non è più tanto usuale imbattersi in conversazioni tra filosofi e pensatori che riflettono sul nostro futuro.
E’ invece quello che è successo giovedì 17 nella prima serata di GlocalNews alle ville Ponti: Giulio Giorello, Derrick De Kerckhove e Fabio Minazzi si sono confrontati sull’algoritmo, e su come una formula possa coinvolgere le nostre vite e i nostri pensieri.
Guidati da Michele Mezza, giornalista che lavorò al progetto di RaiNews 24, esperto di nuovi mass media, tecnologie digitali, multimedialità e internet nonché autore di saggi, che nella serata è stato molto più di un moderatore, i tre pensatori hanno affrontato una questione che non è da matematici, o da pensatori astratti. La digitalizzazione delle informazioni infatti rende l’algoritmo uno strumento potente di potere.
Solo uno strumento, ma in grado di far dire a Derrick de Kerckhove, sociologo, il più vicino collaboratore di Mac Luhan, che «Si può passare dalla democrazia alla datacrazia. Dal potere del popolo al potere dei dati». e a far rispondere, dal docente di Filosofia della Scienza Giulio Giorello, con una buona dose di provocazione, che in fondo: «Trump paradossalmente ha ripristinato la democrazia sulla tecnocrazia».
La verità è che l’algoritmo, per i più una parola incomprensibile (che prende il nome, peraltro, dal matematico arabo del nono secolo al-Khwarizmi), è in realtà uno strumento che accelera quella straordinaria e velocissima trasformazione che sta avvenendo intorno a noi, e con cui è necessario convivere. E: «Una metamorfosi come quelle che stiamo vivendo non si fa senza grandi incertezze o grandi conflitti interni ed esterni» Perciò, non ci resta altro che «Superare l’ansia della trasformazione – ha concluso De Kerckhove – tanto non si può tornare indietro, ormai».
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