L’influenza dilaga: pronto soccorso da bollino rosso
In tutta la Lombardia si registrano attese lunghissime. L'ASST Valle Olona blocca i ricoveri programmati. A Varese i ritmi rimangono elevati. Si consiglia di rivolgersi alla guardia medica
L’Italia sta vivendo un picco influenzale. Nonostante in Lombardia non si siano ancora raggiunti alti tassi di contagio, i numeri di ammalati continua a crescere. Tra Natale e Capodanno, l’osservatorio del Ministero della Salute Influnet ha registrato 1365 ammalati. Nell’intero paese, alla fine dell’anno si era ammalato il 2,1% della popolazione.
I casi più numerosi si registrano tra anziani e bimbi al di sotto dei 5 anni.
E sono spesso proprio queste due tipologie di ammalati a richiedere l’assistenza del Pronto soccorso. Spesso l’influenza porta a complicazioni nei soggetti più deboli e il ricovero in ospedale è la risposta necessaria.
A parte, però, i casi effettivamente gravi, molte persone, in questi giorni, si stanno rivolgendo comunque ai pronto soccorso degli ospedali che stanno vivendo giornate di grandissimo afflusso e impegno. In tutta la Lombardia si evidenzia l’intasamento dei PS.
ASST VALLE OLONA
Così ieri, mercoledì 4 gennaio, l’ASST Lariana ha adottato alcune misure per contenere i disagi dei pazienti e, soprattutto, ha invitato la popolazione meno problematica a rivolgersi al territorio ( guardia medica o medico di base) per non dover attendere anche fino a 12 ore la visita in pronto soccorso.
Nel Varesotto le cose non vanno meglio: l’ASST Valle Olona ha registrato, dal 23 dicembre a oggi, 2848 accessi in PS con una media giornaliera di 190 persone. Anche a Gallarate si sono avuti casi di iperafflusso con la media di 160 utenti ogni giorno.
Per organizzare al meglio l’accoglienza, l’azienda ospedaliera ha deciso di bloccare i ricoveri programmati in tutti gli ospedali almeno fino a lunedì 9 gennaio. Con l’inizio della settimana prossima si farà una valutazione per capire se proseguire con il blocco. Tutto il personale disponibile, e non debilitato dalla stessa influenza, è in servizio per far fronte a alla situazione. Medici e infermieri del PS sono particolarmente sotto pressione ma anche dnei reparti si è alzato il carico di lavoro.
Per l’azienda di Busto Arsizio il blocco dei ricoveri è una novità ed è proprio il segno della complessità in atto. Una misura d’emergenza adottata ma che sconta anche l’eccesso indebito di persone che si rivolgono al pronto soccorso senza prima interpellare il proprio medico di base o la guarda medica. In questi giorni, gli accessi impropri sono saliti all’11% contro una media del 5%.
ASST SETTE LAGHI
Si vivono giornate intense ma non da bollino rosso al pronto soccorso dell’ospedale di Varese dove prosegue ormai da giorni il blocco dei ricoveri programmati deciso per evitare il sovraffollamento del PS. Il numero delle barelle rimane sempre elevato con persone che attendono per 24 ore prima di salire in reparto. Questa mattina erano ancora 24 le persone in attesa di un letto in corsia. L’invito è di rivolgersi sempre prima al proprio medico di base, anche in caso di ammalati anziani o pediatrici.
Tutta l’ASST Sette Laghi sta vivendo giornate intense: dall’inizio dell’anno l’ospedale di Varese conta una media di accessi di 190 al giorno con un picco di 217 il 3 gennaio scorso, il Galmarini di Tradate ha registrato il massimo picco con 150 utenti anche se la madia è di 130 al giorno. Al Del Ponte, i primi giorni dell’anno sono stati di fuoco: il primo si sono presentati 78 bimbi, il giorno successivo 79, mentre il 3 gennaio sono stati curati 84 bambini. È andata meglio il 4 gennaio quando si sono presentati 66 piccoli.
Situazione difficile, infine , a Cittiglio che ha avuto una media di 78 utenti con punte di 87 e a Luino che sta visitando 50 pazienti di media al giorno con una punta di 60.
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Ma non è ora di far pagare davvero la gente che va in pronto soccorso per un po’ di febbre al posto di disturbare il medico della mutua?
In teoria chi non ha patologie medio gravi deve pagare 25 euro ma mi pare che tantissimi se ne fregano e l’ospedale è in credito di divese migliaia di euro. Basterebbe far pagare già al triage per vedere scomparire tantissimi abusivi.
Una volta ero presente al pronto soccorso e mi sono imbattuto in una persona che ha rinunciato alle cure per i tempi di attesa elevati. Essendo stato catalogato come codice bianco avrebbe dovuto pagare il ticket sanitario. Con tanto di cartello esposto che diceva nero su bianco che il ticket si sarebbe dovuto pagare subito al pronto soccorso, il personale del triage si è rifiutato di prendere i soldi dicendo che la regione avrebbe automaticamente emesso il bollettino.
Le regole ci sono. Applicate agli italiani diventano carta straccia.