Bilancio, ecco come si spende a Gallarate
L'amministrazione presenta la sintesi sulla spesa sulla base dei diversi capitoli e calcolando la media per ogni cittadino
Quanto dà ogni gallaratese per ogni singolo settore della macchina comunale? «Ecco come utilizziamo i tuoi soldi»: il sindaco Andrea Cassani si rivolge direttamente ai cittadini da zero a 107 anni (l’età del gallaratese più anziano) e voce per voce, cifra per cifra, dà i numeri del bilancio 2017 (che sarà in consiglio comunale il 6 marzo). O meglio, fornisce i costi pro capite settore per settore.
Il capitolo di spesa più oneroso è quello dei Lavori pubblici e del Patrimonio: 296 euro è quanto verserà quest’anno ogni gallaratese, “contribuito” necessario a raggiungere i 15 milioni 670mila euro previsti. In questo macro settore rientrano la manutenzione degli immobili comunali (un milione e 100mila euro), le utenze (gas, corrente e acqua degli edifici pubblici e delle scuole, oltre 3 milioni), l’energia elettrica pubblica (un milione e mezzo), la raccolta rifiuti (6 milioni, la quasi totalità dei quali poi recuperati con il versamento della tassa), smaltimento rifiuti solidi-urbani (un milione e 100mila euro), manutenzione straordinaria edifici scolastici (1 milione), manutenzione verde (600mila euro).
Con 3 milioni e 436mila euro e un costo di 65 euro pro capite, l’Istruzione pubblica è al secondo posto. Gran parte della cifra stanziata è per la refezione scolastica: 2 milioni di euro. Al terzo posto la spesa di 50 euro annui, per un totale di 2 milioni e 660mila euro, riferita ai minori (asili nido a servizi di tutela). C’è poi un’altra voce che supera i 2 milioni (2milioni e 12mila euro): quella per i portatori di handicap, suddivisa tra i fondi destinati al ricovero e all’assistenza.
Un ulteriore milione di euro viene erogato (19 euro pagati da ogni gallaratese) per la Fondazione scuole materne – ex consorziate – con i suoi 500 utenti suddivisi nelle cinque strutture (centro, Madonna in Campagna, Cedrate, Ronchi, Crenna). 600mila euro sono stanziati a favore della Fondazione Zanella – MaGa (11 euro a cittadino) e 520mila euro (10 euro pro capite) per l’Istituto musicale Puccini.
Di seguito gli altri contributi. Anziani (908mila euro, 17 euro pro capite); assistenza (666mila euro, 13 euro pro capite); biblioteca (54mila euro, 1 euro pro capite), cultura (307mila euro, 6 euro pro capite, per la gestione dei teatri e per le iniziative dell’assessorato); sport (196mila euro, 4 euro pro capite, per i contributi alle società); polizia locale (745mila euro, 14 euro pro capite); traffico (540mila euro, 10 euro pro capite, per segnaletica e trasporto pubblico locale); cimiteri (310mila euro, 6 euro pro capite); commercio e urbanistica (230mila euro, 4 euro pro capite, per trasferimenti al Duc e per il nuovo Piano di governo del territorio).
L’assessore alla partita, il vicesindaco Moreno Carù, spiega le scelte che hanno portato alla stesura del bilancio di previsione: «Alla base di tutto c’è un processo di razionalizzazione della spesa e di ottimizzazione delle risorse. Le previsioni fatte sono concrete e si basano esclusivamente sulle entrate certe. Siano rimasti con i piedi per terra e perciò gli obiettivi che ci eravamo posti non sono stati soddisfatti: il nostro primo anno di gestione sarà di conseguenza un anno di sacrifici, alla ricerca del risparmio tramite la razionalizzazione di certi servizi. Del resto più dell’80% della spesa corrente è già vincolata, anche a causa di una lunga serie di contratti in essere che abbiamo ereditato».
L’assessore al bilancio gli investimenti futuri «a come saremo in grado di rilanciare il territorio». L’impegno di Carù è di «controllare la spesa in ogni singolo settore per evitare sprechi». Insomma, la giunta Cassani punta ad avere uno spazio di manovra superiore a quello quantificabile oggi in 2milioni e 200mila euro. «Tanto ci resta di 51milioni di spesa corrente, se si sottraggono i 10 milioni per il personale (20,39% del totale) e i 31 milioni e 400mila euro (il 61% del totale) per l’acquisto di bene e servizi. Stiamo parlando di oltre 42 milioni di euro di fatto bloccati, ai quali si aggiungono quelli per altre spese fisse».
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