La Vanessa atalanta

Con Teresio Colombo a spasso per il Poggio e per il villaggio Cagnola

Teresio Colombo e le piante del Poggio e del Villaggio Cagnola

Il giorno 16 febbraio presentandosi un cielo limpido decido di andare al Poggio di Luvinate a fare 4 passi, subito al parcheggio trovo dei Viburni (Viburnum tinus) (1,2) in fiore, è una varietà già utilizzata nei giardini italiani ma non trovando riferimenti sui testi dei quali dispongo ho ricercato in internet dove ho ritrovato le informazioni necessarie, quali ad esempio che si tratta di una caprifogliacea, dalle sviluppo tendenzialmente a forma di siepe, resistente alle condizioni di terreno e climatiche più diverse, con fioritura da novembre a maggio seguita dalla produzione di bacche sferiche nerastre non eduli. Scendo sul sentiero 10 e dopo aver ricercato con un certo affanno ho ritrovata fiorita la prima Pervinca (Vinca minor) (3) che quest’anno mi sembra più tardiva rispetto alle primule che ho potuto osservare sin dal mese di dicembre, penso si tratti di scarsità nelle precipitazioni, anche il colore della pervinca è molto più chiaro rispetto al solito; anche le Potentilla fragola secca (Potentilla micrantha) (4) sono belle di foglie ma hanno ancora pochi fiori penso che le notti fredde e la scarsezza di precipitazioni abbiano determinato un certo ritardo nello sviluppo della vegetazione.

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La Vanessa atalanta: alla scoperta di fiori e piante 4 di 10

Il giorno 19 febbraio con mia moglie decidiamo di recarci al villaggio Cagnola presso la Rasa di Varese. a fare i soliti quattro passi domenicali appena iniziamo a salire lungo la strada sterrata ci rendiamo conto che la vegetazione, almeno nei luoghi dove è garantita una maggiore umidità lo sviluppo della vegetazione è abbastanza rilevante, tanto che lungo tutta la collina le macchie di primule risultano numerosissime, ma ecco la fioritura dell’Erba trinità (Hepatica nobilis) (5,6) nei 2 colori, carminio e blu che sono comuni almeno in questa parte del bosco, non riesco a spiegarmi questa diversità di colorazione in fiori identici cresciuti in luoghi a pochi centimetri di distanza fra loro; proseguendo, decidiamo di imboccare la salita della statua non senza verificare l’incremento della cedracca comune ben sei esemplari, piuttosto piccoli e abbastanza insignificanti come sviluppo ma significativi per chi era abituato, almeno negli ultimi 3 anni a vederne in questa zona un unico esemplare, continuando la salita verso la statua noto che un’erba ha cominciato a fiorire si tratta della Sesleria comune (Sesleria caerulea) (7) una poacea, comune nei prati magri e con  alta presenza di calcio, che emette spighe di colore bruno rossastro che a sua volta emette degli stami di colore biancastro; superata la statua, dove abbiamo notato un notevole intervento di sistemazione della vegetazione, presupposto per la sistemazione della intera zona interessata da fenomeni franosi, abbastanza contenuti uniti all’invecchiamento di strutture che hanno almeno novanta anni con nessun intervento manutentivo. Percorso il tratto in piano decidiamo di proseguire la salita lungo la scalinata con l’indicazione di via breve per il monte Legnone, con delusione della mia speranza di trovare il falso bosso fiorito ma con la soddisfazione di mia moglie che ha potuto godersi della vista degli ultimi ellebori fioriti ci si ferma a riposare un poco sulle panchine rimaste sotto alla piazza di giro delle auto, dopo qualche momento mia moglie mi avverte che proprio lì si è fermata una Vanessa atalanta (8) che cerco di fotografare appena distende le proprie ali al sole, fatta la foto decidiamo di scendere dalla strada in terra battuta e dopo pochi passi scopriamo che le rive d questa strada sono con una quantità di vegetazione più rilevante rispetto a quella del sentiero fatto nell’andata in particolare ritroviamo moltissimi punti con Viole mammole (Viola odorata) (9) e Pervinca minore (Vinca minor) (10) finalmente con un colore molto più vicino a quello tipico. Arrivati alla sorgente decidiamo di scendere dalla scalinata che sappiamo in disordine in qualche punto per rottura di qualche gradino o in certi tratti per un abbassamento della pedata sotto il bordo dell’alzata dei gradini ma la vegetazione ci ricompensa, fatto questo tratto propongo di fare adagio le scale dell’ultimo tratto che trovo meraviglioso per la presenza dei faggi ultracentenari, anche mia moglie si entusiasma per questo sito e si ripropone di venire a godersi l’ombra dei faggi durante il periodo estivo.

Teresio colombo   

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Pubblicato il 21 Febbraio 2017
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